Think Quarterly, la rivista di Google

Uno spazio di riflessione gratuito, nato per i partner ma reso disponibile a tutti, che ospita interventi importanti realizzati dai protagonisti del business.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-03-2011]

Google Think Quarterly magazine Brittin

"In un mondo dove il cambiamento continua ad accelerare, abbiamo tutti bisogno di tempo per riflettere": è con queste parole che Matt Brittin, direttore di Google UK, presenta Think Quarterly.

C'è chi l'ha definito "il magazine di Google": stampato in 1.500 copie distribuite ai partner e ai clienti business della filiale inglese dell'azienda (le quali si aggiungono alla versione online), Think Quarterly è per Google "uno strumento di comunicazione unico" e uno spazio di riflessione.

"È una ventata d'aria fresca in un mondo impegnato. È uno spazio in cui prendersi una pausa per osservare ciò che sta succedendo e perché è importante" continua Brittin, descrivendo gli intenti del primo numero.

Come dice il nome, Think Quarterly - realizzato dall'agenzia The Church of London - si presenta come un trimestrale; in realtà i numeri successivi sono attesi rispettivamente per maggio, luglio e ottobre.

All'interno del magazine - che si può consultare via Web o sfogliare online grazie alla collaborazione con Issuu - ci sono diversi articoli di approfondimento scritti da giornalisti freelance e nomi noti come Simon Rogers (del Guardian) e Ulrike Reinhard (di WE Magazine).

Il numero attuale si occupa del tema della gestione dei dati digitali e apre con un intervento di Guy Laurence, CEO di Vodafone UK.

Almeno per il momento, Google non ha alcuna intenzione di diventare un editore: le 1.500 copie cartacee sono destinate ai partner, per i quali principalmente il magazine è realizzato, e "non ci sono piani per iniziare a vendere delle copie".

Dall'ufficio stampa di Google Italia tengono a ribadire quest'ultimo concetto, ovvero che non c'è alcun interesse in Google nel diventare "editore" (per lo meno nel significato classico del termine) e che non si tratterebbe di una vera e propria rivista in quanto è destinata solo a partner e a clienti di Google (Uk).

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