Franco Bernabè annuncia il possibile spin-off della Rete a fine 2012. C'è forse lo zampino del ministro Corrado Passera per ricapitalizzare Intesa San Paolo?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-09-2012]
Siamo a fine 2011. Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa San Paolo e azionista di maggioranza di Telecom Italia, proprietaria della rete di telecomunicazioni del Paese, è preoccupato: la sua banca, nel mezzo di una gravissima crisi finanziaria, deve svalutare molto le sue azioni Telecom, causando un gravissimo danno ai suoi azionisti.
Improvvisamente nasce il governo Monti e l'amministratore delegato Passera diventa ministro dello Sviluppo Economico, da cui dipende anche il settore delle telecomunicazioni e la politica per la banda larga.
Dal Governo dipende anche la Cassa Depositi e Prestiti, che è l'unica in Italia a disporre dei capitali per investire nella banda larga. Insieme all'amministratore delegato, viene nominata ministro del Lavoro la vicepresidente del Consiglio di Vigilanza di Intesa SanPaolo, Elsa Fornero.
Franco Bernabè, presidente di Telecom Italia, nominato dall'azionista Intesa San Paolo, finora si era sempre mostrato contrario in maniera decisa allo scorporo della Rete da Telecom Italia.
Oggi invece Bernabè dichiara che lo scorporo potrebbe essere deciso a fine anno, ma ad alcune condizioni: 1) che la nuova società per la Rete abbia la maggioranza sotto il controllo Telecom; 2) che la minoranza sia in mano alla Cassa Depositi e Prestiti; 3) che sia utilizzato l'ultimo miglio Telecom.
A questo punto Intesa San Paolo potrebbe ricevere il maggior numero delle azioni di Telecom Italia Rete: l'istituto bancario si rifarebbe delle perdite subìte finora e magari ci guadagnerebbe anche, in qualità di banca che segue tutta l'operazione.
L'operazione che vedeva invece protagonista Metroweb di Vito Gamberale, per una rete in fibra alternativa all'ultimo miglio Telecom, sembra quindi non decollare più, o comunque ridursi notevolmente.
La crisi delle banche europee, Intesa San Paolo compresa, ha modificato in pochi mesi lo scenario in cui si poneva l'annosa questione dello scorporo della Rete e reso possibile quello che prima era impensabile, anche grazie al fatto che in Italia si è voluto uscire dalla crisi delle banche affidando il governo e perfino la responsabilità sulle telecomunicazioni (forse anche quello che succederà a Monti) agli stessi ex banchieri.
Non c'è che dire: è un'operazione "tecnicamente" perfetta che non sarebbe mai riuscita sotto un governo politico, ma solo sotto un governo tecnico. Di questi tecnici.
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