Un decalogo per non farsi truffare quando si cerca lavoro

Alcune regole semplici e chiare da seguire per tutelarsi quando si è alla ricerca di un posto di lavoro.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-01-2013]

decalogo ricerca lavoro truffe

Molti giovani (e meno giovani) cercano un lavoro, per la prima volta o perché ne hanno appena perso uno, ma rischiano spesso di cadere vittima però di truffatori senza scrupoli.

L'Adiconsum e il Movimento difesa del cittadino hanno redatto un decalogo di regole semplici e chiare da seguire per autotutelarsi quando si cerca lavoro.

1. Ricordate che le aziende affidabili non nascondono nulla: descrivono subito il lavoro offerto, i requisiti richiesti e il compenso. Fanno leggere e firmare un contratto prima di iniziare qualsiasi sorta di attività.

2. Ricordate che una società seria che vi offre un'occupazione (in ufficio o da casa), vorrà certamente vedere prima il vostro curriculum vitae e le vostre referenze.

3. Ricordate che quando un'offerta sembra troppo bella per essere vera, probabilmente è falsa.

4. Diffidate delle aziende che non indicano la propria ragione sociale e partita Iva.

5. Effettuate ricerche online - ad esempio nel Registro Imprese della Camera di Commercio o sul sito dell'Agenzia delle Entrate - per verificare l'affidabilità dell'azienda proponente.

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6. Diffidate delle aziende che vi chiedono contributi economici per poter avviare il rapporto di lavoro.

7. Non acquistate kit o materiali di qualsiasi tipo necessari per l'avvio di un'attività a domicilio.

8. Diffidate di chi vi chiede di fornire dati personali, indirizzi e-mail e recapiti telefonici con la promessa di ricontattarvi: spesso si tratta soltanto di catene di Sant'Antonio.

9. Prendetevi sempre tutto il tempo necessario per riflettere e verificare la validità e l'autenticità dell'offerta. Diffidate di chi ha fretta di farvi concludere.

10. Non iscrivetevi a corsi o training di avviamento al lavoro a vostre spese. Di solito è l'azienda che assume a farsi carico delle spese per la formazione dei dipendenti. Nei rari casi in cui il corso viene addebitato al lavoratore, il corrispettivo non deve essere anticipato, ma verrà detratto dal primo stipendio.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (2)

Con la scusa della crisi poi ci sono aziende che fanno guadagni milionari che trattano i dipendenti peggio della merda sotto alle scarpe. Capisco che un'azienda in difficoltà possa chiedere ai propri lavoratori di far qualche sacrificio, ma quando certe cose ti vengono imposte nonostante ci siano soldi a palate bisognerebbe buttar sti... Leggi tutto
31-1-2013 12:00

{Salterino}
Tutelarsi... cioè continuare a non lavorare (per esse). Non è che chiudono o pagano una specie di multa o ci si può rivalere. Continuano ad essere attive sul campo.
31-1-2013 09:01

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Tecnologie dirompenti: pur non essendo minacce nel senso stretto del termine, tecnologie come le applicazioni mobile e il trend del BYOD (bring-your-own-device) stanno cambiando le regole a cui le aziende si sono attenute sino a oggi.

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