Ma Marte è ancora lontanissimo.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-12-2014]
È sempre bello e spettacolare vedere la partenza di un grande razzo, ma sinceramente tutta la fanfara intorno al volo di oggi che intorno alle 13 porterà nello spazio la nuova capsula per equipaggi degli Stati Uniti mi pare un po' gonfiata. L'articolo continua qui sotto.
E benché si faccia molto clamore intorno all'intenzione di usare Orion per portare un equipaggio su Marte, è appunto pura intenzione: il modulo abitativo che alloggerebbe gli astronauti nella lunga missione non esiste.
Non esiste neppure il veicolo per consentire agli astronauti di atterrare su Marte.
Non esiste neanche il veicolo per tornare sulla Luna, altra possibile destinazione di Orion, e oggi verrà usato un razzo più piccolo di quello necessario per le missioni interplanetarie, perché il vettore gigante SLS è ancora in costruzione. In lenta costruzione: arriverà nel 2018.
Tutto quello che farà questo volo è collaudare i sistemi di bordo e soprattutto lo scudo termico della capsula Orion.
Non è poco, certo, ed è indubbiamente meglio di niente, ma il fatto che debbano passare sei anni fra il collaudo e l'uso, esclusivamente per mancanza di fondi, testimonia il disinteresse del governo statunitense per le missioni spaziali con equipaggio oltre l'orbita terrestre.
Che deprimente differenza rispetto al passato. Per fare un paragone, il volo di Orion di oggi è grosso modo l'equivalente della missione Apollo 4, svoltasi a novembre del 1967: il collaudo in volo della capsula per equipaggi.
Il primo volo con equipaggio della capsula Apollo fu Apollo 7, a ottobre del 1968. Undici mesi dopo, non sei anni dopo.
Ah, e in quell'occasione le tappe furono rallentate dal fatto che il 27 gennaio 1967 erano morti tre astronauti dentro una capsula Apollo durante una prova generale a terra.
Quindi scusatemi se trattengo un po' a fatica uno sbadiglio e mi auguro che Elon Musk sia un po' meno lentocratico di quanto lo è oggi la NASA per carenza di fondi e di obiettivi chiari.
Mi associo alla colorita protesta di due dei veterani delle missioni lunari degli anni Sessanta, Buzz Aldrin e Mike Collins: get your ass to Mars, ossia muovi il culo e vai su Marte.
In ogni caso trovate tutte le info su Orion qui su Nasa.gov (in inglese) e su Astronautinews (in italiano). @Astropratica farà un livetweet in italiano.
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