Donne e Telefoni

Telecom Italia lancia al suo interno Progetto Donna: riuscirà ad eguagliare Vodafone?



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-07-2003]

Un'azienda italiana modello in fatto di adeguato spazio alle donne anche in posti di responsabilità e di una stategia vincente per le pari opportunità è, certamente, Vodafone Italia.

Il merito di questa maggiore attenzione alla questione femminile è senza dubbio di Monica Possa che è il capo delle risorse umane per Vodafone Italia ma anche per Vodafone South Europe.

Non solo Monica Possa, insieme a Patrizia Grieco, già top manager di Italtel Telecomunicazioni ed, oggi, di Siemens Italia, è la donna più in vista nel mondo delle Tlc italiane ma è merito suo se, oggi, il top-management di Vodafone trabbocca di donne.

Donne al vertice non solo di aree più tradizionalmente familiari alle donne come le relazioni esterne ma donne ai vertici dell'amministrazione, del customer care, dei Vas, anche in aree non solo commerciali ma tecniche.

Questa forte presenza femminile si nota persino in fiere come lo Smau: le donne Vodafone sono tante, preparate, sicure del fatto loro e affollano gli stand come dirigenti e non solo come belle hostess.

Non è solo un fatto di apertura per le possibilità di carriera, anche nei call center Vodafone esistono (speriamo che non li tolgano) dei turni-mamma, dei turni di lavoro più favorevoli ed adeguati per le neo-mamme appena rientrate sul lavoro.

La situazione, invece, non è così rosea nella più antica delle società di Tlc italiane: Telecom Italia dove le donne dirigenti sono sempre state pochissime, a causa di una prevalenza di ingegneri nei quadri dirigenti.

Ingegneria si sa, è una laurea prevalentemente maschile, ma in Telecom sembra essere presente un radicato maschilismo per cui alla dirigenza sono sempre arrivate solo poche donne, quasi sempre single, che hanno dovuto dimostrare il doppio delle capacità e delle disponibilità dei loro colleghi uomini.

Le donne sono sempre state per lo più telefoniste, segretarie, qualche volta venditrici o commesse nei negozi e anche le tante donne che affollano gli uffici delle direzioni generali di Roma e Milano di Telecom Italia anche laureate, giovani e grintose sono sempre delle brave assistenti, dei buoni numero 2 di tanti uomini.

Adesso qualche cosa si capisce che deve cambiare: è stato lanciato un Progetto Donna, unilateralmente gestito dall'Azienda, per rilanciare le pari opportunità, dopo che i Comitati Paritetici Azienda-Sindacato non hanno avuto i risultati che si prefiggevano: erano formati da donne in servizio presso le Risorse Umane (prive di potere reale in azienda) che si confrontavano con sindacaliste (altrettanto prive di potere reale in sindacati appena meno maschilisti dell'azienda).

Il Progetto Donna è stato affidato alle cure di Marcella Logli, responsabile di Info12, una delle poche donne ai vertici aziendali, con fama di manager "tosta", ostinata, a volte anche dura, che dovrà vedersela con la burocrazia aziendale interna, una delle più inossidabili e immarcescibili d'Europa, resa cinica e fatalista dai continui cambiamenti di proprietà e al vertice dell'azienda e spesso solo in attesa di agguantare la pensione.

Riuscirà nell'intento di portare Telecom Italia più vicina ai livelli di Vodafone? Vedremo.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (5)

Alessandro
Appoggio l'amico di povera italia. Leggi tutto
27-7-2003 01:45

povera italia
Boh... Leggi tutto
25-7-2003 04:09

Marina
Dall'interno dell'azienda Leggi tutto
24-7-2003 13:18

che te ne frega
ke palle !!! Leggi tutto
23-7-2003 15:23

Manu
ingegneria Leggi tutto
23-7-2003 12:38

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