Dopo gli sforzi statunitensi, ora è anche la Commissione Europea a dire no alla posta indesiderata sul computer e agli sms pubblicitari sul cellulare.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-07-2003]
L'iniziativa è partita da Erkki Liikanen, responsabile per la società dell'informazione e per le imprese. La crociata antispamminig inizierà anche alla presenza di Stefano Rodotà, garante italiano per il trattamento dei dati personali che a Bruxelles sarà presidente del gruppo di lavoro europeo alla privacy.
I dati relativi al giugno 2003 indicano che il 48% della posta inviata in tutto il mondo è costituito da e-mail indesiderate e che il fenomeno riguarda "tutti coloro che hanno un indirizzo di posta elettronica". In più le statistiche indicano che la percentuale è destinata ad aumentare e superare "il 50% entro la fine dell'estate". Si calcola che la maggior parte dei messaggi mira a vendere servizi, che il 24% di queste e-mail contiene o propone immagini o servizi legati alla pornografia e che il 6% prova a raggirare gli utenti con la promessa di ingenti guadagni futuri mediante l'investimento di discrete somme di denaro.
L'Unione Europea osserva che lo spam crea "importanti costi per l'industria" e che nel 2002 essi complessivamente si sono aggirati intorno ai 2,5 miliardi di euro per le imprese europee. L'enorme diffusione di tale pratica costringe poi i provider di servizi Internet "a comprare più spazio virtuale solo per trasmettere e-mail che nessuno vuole ricevere, con costi aggiuntivi che vengono inevitabilmente addebitati agli utenti".
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