Tim: un gestore immobile?

Telecom Italia Mobile sembra adagiata sulla sua posizione senza grandi scatti innovativi.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-08-2003]

Telecom Italia Mobile è il maggiore gestore europeo di telefonia mobile: il più alto numero di linee, la più forte percentuale di diffusione sulla popolazione, la più alta copertura del territorio nazionale, uno dei più forti tassi di redditività.

E' la "cassaforte", la "gallina dalle uova d'oro", del Gruppo Telecom Italia che ne controlla la maggioranza, sfrutta il fatto di essere stato il primo gestore di telefonini in un Paese che si è innamorato alla follia di questo gadget tecnologico fino a possedere una carta Sim per abitante, più di un terminale per almeno la metà dei suoi cittadini. Un fatto di costume che ha segnato una svolta epocale nella società italiana, un cambiamento culturale che ha toccato e trasformato gli italiani quanto l'avvento della Tv. Telecom è un marchio fortissimo che si avvantaggia anche del collegamento con l'operatore dominante nella telefonia fissa.

Oggi il gigante Tim sembra adagiarsi sulla propria rendita di posizione, senza più grandi slanci innovativi, sacrificato, forse, dalle impellenti esigenze di cassa della capogruppo che lasciano pochi margini per investire nella telefonia mobile. Tim rischia così di perdere numerosi treni e vedersi erodere un primato così forte e, apparentemente, inossidabile.

Vediamo come: innanzitutto l'Umts che, certo, forse è stato troppo magnificato nelle sue prospettive di sviluppo, è costato troppo come acquisto di licenze dallo Stato, sconta una produzione di terminali ancora insufficiente e una fase economica non favorevole ai consumi ma che è, e rimane, comunque, il futuro del telefonino.

Tim sul fronte dell'Umts tergiversa, rinvia, pensa a tappe intermedie come l'"Edge", tecnologia che potenzia l'attuale GSM ma in Italia già comincia a soffrire la concorrenza della neonata "3". Già sono centinaia di migliaia, gli italiani che si sono abbonati all'operatore per la videocomunicazione, il quale è partito solo ufficialmente e "alla grande" solo in aprile. Il Natale, per quanto sobrio ed austero, favorirà il decollo verso il milione di abbonati. Si tratta di un mercato di nicchia?

Certamente oggi, sono le fasce alte del mercato che si possono permettere di affiancare al telefonino tradizionale il videofonino di "3", ma il superamento del traguardo del milione significa farlo diventare uno "status symbol" ambito, una moda contagiosa e sappiamo che in fatto di mode soprattutto legate al telefonino gli italiani non resistono.

3 rischia di diventare il "marchio" della videocomunicazione in Italia come Tim lo è stato per la telefonia cellulare di prima e seconda generazione: a questo punto per Tim sarà difficile e costosa la rimonta.

Anche gli altri gestori bruciano Tim sull'innovazione.

Vodafone per esempio, con "Vodafone Live" sta "educando" i suoi clienti a considerare il telefonino sempre più un terminale multimediale ed ha una politica tariffaria, caratterizzata dalle "autocarica" decisamente più coraggiosa e favorevole rispetto a quella che Tim applica ai suoi clienti.

Wind invece ha stretto un rapporto di partnership tecnologica ed industriale con i giapponesi della NTT per importare in Italia il "Docomo", tecnologia simile e propedeutica all'Umts. Anche Tim che aveva stretto un accordo simile in precedenza ma non lo ha mai applicato, lasciandolo cadere.

Il gigante Tim sembra "una bella addormentata" ma, in questo momento, i mercati non permettono sonni troppo tranquilli.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (1)

Zeno Cosini
Sbagliate su una cosa... Leggi tutto
31-8-2003 13:11

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