Microsoft, data center sui fondali degli oceani

È più facile tenerli freschi e sono più vicini ai loro utenti.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-03-2016]

Natick secondary

Con il crescere delle applicazioni cloud, il bisogno di grandi data center efficienti è anch'esso aumentato.

Quando si progetta un data center, due esigenze tra le altre vanno tenute in considerazione: innanzitutto serve un efficiente sistema di raffreddamento, e poi sarebbe bene che i server siano il più vicino possibile ai loro utenti.

Non si tratta di esigenze semplici da coniugare, ma Microsoft ha ideato una soluzione originale: trasferire i data center sul fondo del mare.

L'idea non è tanto strana. Intanto, l'acqua fornisce un mezzo economico ed efficiente per dissipare il calore prodotto. Poi, gli studi condotti dal colosso di Redmond hanno mostrato che quasi la metà della popolazione mondiale vive entro 200 km dal mare: di conseguenze, l'installazione dei server nei pressi delle coste è un vantaggio.

Per mettere alla prova l'idea, Microsoft ha lanciato il Progetto Natick.

Ha calato nell'Oceano Pacifico, al largo dello Stato di Washington, un container da oltre 17 tonnellate all'interno del quale c'era un piccolo data center con la potenza complessiva di circa 300 PC desktop medi.

Poi ha atteso alcune settimane, durante le quali ha continuato a tenere sotto controllo ogni aspetto del container e delle macchine al suo interno, e ha ripescato il data center sottomarino.

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I componenti interni erano perfettamente asciutti e funzionanti, dimostrando come in linea di principio l'idea di porre i data center sul fondo del mare sia fattibile.

Microsoft stessa ammette però che ci vorranno ancora ulteriori studi e test prima che tutto ciò diventi realtà: tra le idee in cantiere c'è la costruzione di una versione più grande del Progetto Natick, da lasciare a mollo per un anno intero.

Inoltre Microsoft sta pensando a sviluppare una tecnologia che permetta di sfruttare l'energia cinetica generate dalle correnti oceaniche per alimentare i data center sommersi, i quali potranno così godere di una fonte di energia rinnovabile e sostenibile.

IMG 1298 Assembly
Natick out of water

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 9)

forse perchè così manco la devi trasportare l'acqua...
22-3-2016 23:05

Mi stupisce che si parli di temperatura quando il vero valore da tenere in considerazione è l'energia (o la quantità di calore, per semplificare). In un sistema chiuso, non importa dove la si immette. Importa il fatto che un datacenter, come una stufetta elettrica, a fronte di un consumo giornaliero di n KWh, trasformerà l'energia... Leggi tutto
22-3-2016 12:14

Io, invece, mi chiedo come hanno pensato (se ci hanno pensato...) di eseguire le manutenzioni hardware, ci mandano dei palombari? :o
21-3-2016 21:58

Direi che il riscaldamento dei mari utilizzandone l'acqua per raffreddare dei datacenter sia decisamente irrilevante. Il gioco potrebbe invece non valerne la candela per i maggiori costi di struttura e manutenzione derivanti dal fatto che proteggere tutti i componenti dall'acqua del mare, essendo il tutto immerso in essa, potrebbe... Leggi tutto
21-3-2016 19:17

ascolta... la letteratura scientifica è concorde sul global warming ma anche su forti oscillazioni climatiche anche recenti... inoltre i terremoti con le temperature non c'entrano niente (ahia, la geologia, questa sconosciuta) i cambiamenti delle temperature sono risultanti da una serie di fattori: esterni -> intensità della... Leggi tutto
18-3-2016 21:40

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