È la dimostrazione di quanto la rete di telefonia mobile sia fondamentalmente insicura.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-11-2016]
Negli USA particolarmente, ma anche in altre nazioni, c'è la mania di nascondere, seppur in modo un po' grezzo, le antenne per la telefonia mobile.
Improbabili palme di metallo, lampioni che non mandano luce, tristi aste per bandiere su cui niente sventola: la fantasia si è sbizzarrita negli anni per cercare di mascherare le antenne, anche se con risultati mediocri.
Tutto ciò ha fatto nascere un'idea un po' inquietante nella mente di Julian Oliver, ingegnere e artista neozelandese che ora vive a Berlino: nascondere un'antenna cellulare in una stampante per interferire con i cellulari nelle vicinanze.
«Per diverso tempo sono stato interessato a quella strana e improbabile pratica di mascherare le torri cellulari da alberi e altri oggetti. Così ho deciso di metterne una all'interno di una stampante, che è la più diffusa forma di pianta d'appartamento, e usarla per smantellare la fiducia implicita che la gente ha nei confronti di questa tecnologia» ha spiegato l'uomo.
Oliver ha chiamato la stampante Stealth Cell Tower e l'ha resa in grado di intercettare le chiamate e gli SMS, grazie alla sua capacità di convincere i cellulari a connettersi a essa anziché alle torri esterne all'edificio.
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Dato che si tratta di un progetto dimostrativo, Oliver non ha programmato la sua stampante per spiare gli altri: invece, si diverte a inviare messaggi di testo alle persone nelle vicinanze, invitandoli ad «andare da lei quando sono pronte».
E se la vittima risponde al messaggio, la risposta viene stampata su carta per dimostrare quanto sia stato facile interferire nelle comunicazioni GSM.
La Stealth Cell Tower è anche in grado di effettuare chiamate, naturalmente, e se qualcuno risponde si mette a riprodurre la popolare canzone di Stevie Wonder I just called to say I love you.
Alla fine, dopo cinque minuti di "interferenza", la stampante interrompe la connessione e lascia che le sue vittime si connettano alla normale rete cellulare.
Se a prima vista tutto ciò può sembrare uno scherzo, in realtà è la dimostrazione della tesi di Oliver: la rete di telefonia mobile è estremamente insicura.
«In un certo senso» - ammette Oliver - «il mio progetto è nato per umiliare intenzionalmente il GSM. È un sistema guasto, e c'è bisogno di crittografare le comunicazioni end-to-end».
Se quello dell'ingegnere neozelandese è soltanto una sorta di progetto di ricerca, possiamo però facilmente immaginare quanto sia semplice per chi abbia davvero intenzioni criminali inserire in un ambiente di lavoro un'antenna cellulare mascherata da stampante o qualsiasi altra apparecchiatura elettronica, e in tal modo spiare le conversazioni e i messaggi.
Realizzare un tale dispositivo non è peraltro difficile, sebbene sia certamente illegale: Oliver ha usato un Raspberry Pi, una SDR BladeRF, due antenne GSM e una stampante HP Laserjet 1320 entro la quale inserire il tutto. Il software necessario, infine, è pubblicamente disponibile sul sito di Julian Oliver.
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