I pericoli della geolocalizzazione

Non è solo l'obbligo di conservazione dei dati del traffico a costituire un pericolo per la privacy: adesso arrivano anche i servizi di telefonia mobile location based.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-02-2004]

Mentre ferve in Italia i dibattito sugli attacchi alla privacy in Rete, a causa del recente decreto governativo sull'obbligo di conservazione dei dati di traffico telefonico e Internet, arrivano dagli Usa i servizi di telefonia mobile location based o di "geolocalizzazione".

A sollevare il problema in Wlist, la mailing list sulla wireless economy, in cui si discutono tutti gli aspetti tecnologici, sociali e di marketing della telefonia mobile (Umts e Wi-Fi compresi), proprio la sua fondatrice ed animatrice Simonetta Zandiri, suscitando un ampio dibattito in questa qualificata community.

I servizi di telefonia mobile location based, che stanno avendo un grosso successo negli Usa, sono i servizi, che in virtù del pagamento di un canone aggiuntivo, permettono di conoscere sempre dove si trovi un determinato utente di telefonia mobile e anche quelli che, riconoscendo la zona da dove parla l'utente, possono fornire servizi di informazione specifici, via voce o anche via Sms in automatico, come per esempio farmacie, ristoranti, negozi aperti, traffico di quella zona.

Dunque non solo sapere il numero di chi sta chiamando ma anche da dove sta chiamando, un tipo di servizi sui quali il Garante della privacy non si è ancora pronunciato, stabilendo, per esempio, come già è possibile per chi voglia chiamare in modalità riservata, la possibilità per gli utenti di disabilitare questo servizio in via permanente, temporanea, assoluta o con l'eccezione di alcuni numeri (congiunti, ecc).

Per esempio, le autorità potranno sapere o no, in via ordinaria, dove si trova un cittadino mentre, oggi, lo possono fare solo in indagini su delitti autorizzate dalla magistratura?

Un datore di lavoro, che, magari, concede l'uso di un telefonino aziendale potrà sempre così controllare dove si trova il dipendente, violando così l'art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, sul controllo a distanza? Un genitore potrà sempre pretendere il controllo di un figlio anche maggiorenne?

Nella stessa mailing list c'è chi accenna a nuovi problemi, sempre in ordine alla tutela della privacy nella telefonia mobile legati alla navigazione in Internet tramite cellulare e alla sua rintracciabilità.

Sono aspetti che emergeranno presto poiché i maggiori gestori di telefonia mobile italiani sono propensi a lanciare in primavera questi servizi e il nostro Paese conosce una diffusione della telefonia mobile decisamente superiore a quella Usa.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (2)

ciroaccardo
paura di essere spiati Leggi tutto
7-2-2004 22:17

Bruno LAI
Privacy Leggi tutto
31-1-2004 18:49

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L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
I tassisti dovranno adeguarsi e mandare giù il boccone amaro, anche se un minimo di regolamentazione per l'app è necessaria.
L'app non va vietata del tutto, ma va limitata in modo pesante così da poter salvaguardare le esigenze dei tassisti.
L'app va completamente vietata: i tassisti hanno ragione a protestare, perché Uber minaccia il loro lavoro e viola leggi e regolamenti.
Non saprei.

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