[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-11-2025]

La Corte Penale Internazionale ha avviato la migrazione da Microsoft Office a OpenDesk, una suite open source sviluppata in Europa, con l'obiettivo di rafforzare la propria autonomia digitale e ridurre la dipendenza dal software statunitense. La decisione si inserisce in un contesto geopolitico teso, in cui le istituzioni europee cercano soluzioni tecnologiche più allineate ai principi di sovranità e trasparenza.
OpenDesk è una piattaforma collaborativa promossa dal Centro per la Sovranità Digitale (ZenDiS), sotto l'egida del Ministero dell'Interno tedesco. Include strumenti per la gestione documentale, comunicazione asincrona, videoconferenze, calendario, controllo degli accessi e archiviazione. La Corte con sede all'Aia ha confermato la transizione, motivandola con la necessità di proteggere le proprie infrastrutture da potenziali pressioni politiche e da misure restrittive imposte da governi esterni.
La scelta è stata influenzata anche da precedenti episodi di tensione con l'amministrazione statunitense, che ha adottato sanzioni contro funzionari della Corte per indagini ritenute ostili agli interessi americani. In questo contesto l'adozione di software europeo rappresenta una misura preventiva per tutelare la continuità operativa e la riservatezza delle comunicazioni interne.
OpenDesk si distingue per la sua natura modulare e per l'adozione di componenti sviluppati da otto diversi fornitori europei. Il codice sorgente è disponibile pubblicamente, consentendo verifiche indipendenti e audit di sicurezza. Questo approccio è in linea con le raccomandazioni della Commissione Europea, che promuove l'uso di software open source nelle pubbliche amministrazioni per ridurre il lock-in tecnologico e favorire l'interoperabilità.
La migrazione non riguarda solo la produttività individuale, ma anche l'infrastruttura di collaborazione interna. La Corte ha avviato la transizione in modo graduale, con l'obiettivo di completare il passaggio entro il primo semestre del 2026. Non sono stati forniti dettagli sui costi o sulle modalità di formazione del personale, ma fonti vicine al progetto indicano che il supporto tecnico sarà fornito da partner europei specializzati.
Questa iniziativa potrebbe influenzare altre istituzioni internazionali e nazionali, spingendo verso una revisione delle dipendenze tecnologiche e una maggiore attenzione alla sovranità digitale. Resta da vedere se OpenDesk riuscirà a garantire lo stesso livello di funzionalità e affidabilità rispetto alle soluzioni commerciali consolidate. La direzione intrapresa dalla Corte è chiara: privilegiare strumenti che offrano controllo, trasparenza e resilienza.
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