Il patron di Telecom ha dalla sua tutta la destra nell'iniziativa di smantellamento dell'azienda.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-09-2006]
Ormai il dado è tratto: Prodi comunica tutto la sua sorpresa per un colloquio chiestogli da Tronchetti stesso, in occasione di Cernobbio, in cui non trapelò niente delle intenzioni sullo scorporo di Telecom Italia. Il Giornale nuovo, di proprietà della famiglia Berlusconi, fa rilevare che lo stesso Prodi, qualche settimana fa, si era dichiarato felice di non sapere niente e di non essere stato consultato in occasione del matrimonio SanPaolo-Banca Intesa.
Risulta oggettivamente difficile credere che Prodi, anche a grandi linee, non fosse stato informato di quanto stava accadendo dal suo grande amico Giovanni Bazoli, presidente di Intesa, o dal suo amico Enrico Salza, presidente di SanPaolo. E' facile però rispondere che due banche grandi che si fondono rafforzano la presenza italiana nel settore in cui non ci sono monopoli; è invece diverso vendere agli stranieri un grande gestore telefonico e dividere in due quello che è di fatto ancora un grande monopolio.
Il problema è che Tronchetti non ha volutamente informato Prodi: il piano di riassetto è una risposta ai progetti di scorporo della Rete che palazzo Chigi stava progettando, con l'intervento della Cassa depositi e prestiti, in accordo con banche straniere, e contro cui Tronchetti Provera si era scagliato con un comunicato stampa (ieri sibillino ma oggi molto chiaro).
Per questo tutto il centrodestra, da Cicchitto a Maroni, chiede al governo di rimanere neutrale e di non interessarsi della questione, rinfacciando ad Amato e a D'Alema il torto di aver incoraggiato e favorito quell'Opa di Colaninno che ha stravolto con i debiti Telecom Italia ed è la causa degli attuali problemi di questa azienda. In questo il centrodestra ha moltissime ragioni; peccato che dimentichi che, allora, Berlusconi e il centrodestra non solo non si opposero ma furono tra i sostenitori di Colaninno, finché questi acquistando La7 non diventò un suo concorrente.
Su tutto pesa l'ombra di Berlusconi, che vorrebbe essere chiamato come salvatore della Patria; per evitare lo sbarco degli stranieri e fornire così i famosi contenuti per la Telecom media company di cui parla Tronchetti. C'è anche la possibilità che, per favorire i rapporti con i politici di centrosinistra, Tronchetti lasci la presidenza al suo uomo di fiducia per i rapporti istituzionali Riccardo Perissich, da sempre in eccellenti rapporti personali con Prodi e Gianni Letta.
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