La RIAA fa marcia indietro sulla pirateria musicale

La potentissima associazione dei discografici pensa di alzare definitivamente la bandiera bianca, arrendendosi di fronte all'incalzare delle copie illegali.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-08-2007]

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Secondo le ultime statistiche disponibili negli Stati Uniti, dal confronto tra le percentuali (stimate) dei brani protetti e tuttavia oggetto di copia, emerge un incremento di circa 15 punti percentuali del mese di aprile rispetto al medesimo periodo di quattro anni fa, quando iniziarono le azioni giudiziarie contro chi veniva pescato a effettuare download senza aver pagato le relative royalty.

La Recording Industry Association of America ha rilevato che le azioni giudiziarie sin qui promosse non hanno apportato particolari benefici patrimoniali agli autori, mentre di converso hanno generato animosità verso l'associazione e ripicche nei confronti degli autori.

Ne sono seguiti la disaffezione dei fan e i mancati introiti per tutti, senza per altro introdurre un'inversione di tendenza nell'acquisizione illegale.

Per questo motivo, d'accordo con gli associati, la RIAA - pur minacciando di proseguire sulla strada delle azioni giudiziarie - sta pensando a un'azione commerciale più aggressiva per riconquistare le simpatie dei giovani, riconoscendo che "l'industria discografica non è al passo con i tempi".

Sfrondate dalle circonlocuzioni e tradotte nel linguaggio di tutti i giorni, le ammissioni del rappresentante dell'associazione significano che sino a quel momento gli editori musicali ci avevano marciato, cosa di cui tutti erano del resto più che certi, ma che vista la mala parata potevano essere disposti a carcare un qualche genere di accordo.

Tuttavia, considerando i prezzi di vendita che ultimamente affliggono il settore, si dubita molto che una pur necessaria diminuzione dei prezzi dei CD e delle compilation possa arrivare a un livello tale da invogliare i consumatori più giovani.

I più giovani infatti sono quelli che più hanno dimestichezza col mezzo tecnico e quindi facilmente accedono in condizione di completa gratuità; inoltre sono anche la fascia di potenziali consumatori che ha più ridotte disponibilità di denaro.

Chissà se le conclusioni della potentissima associazione americana indurranno le consorelle europee a qualche ripensamento. Almeno per ora ne dubitiamo, se non altro perché statisticamente la vecchia Europa si adatta con qualche anno di ritardo al costume e alle innovazioni imposte dal neocolonialismo culturale di marca USA.

Non resta altro allora che confidare nella Corte di Cassazione, che da ultimo sembra aver dato importanti e positivi segni di risveglio, statuendo che le leggi vanno intese dinamicamente cioè seguendo le abitudini e l'evoluzione sociale e non più solo applicando letteralmente e grammaticalmente il senso delle norme.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (3)

Ciao ragazzi Che grande notizia
14-11-2008 17:15

Possono fermarne uno ma non possono fermarli tutti :wink:
12-8-2007 23:57

questa si che è un ottima notizia... finalmente l 'hanno capita... andate a colpire le organizzazioni criminali piuttosto! sono quelle che vi tolgono i soldi!
11-8-2007 11:24

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