Dopo aver demonizzato la concorrente Google, Microsoft corre ai ripari proponendo uno spazio riservato alla conservazione e condivisione degli archivi tra gli utilizzatori già dall'inizio del prossimo anno. Tutti pazzi per le soluzioni online?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-10-2007]
Di fronte all'avanzata di Google, la soluzione escogitata dai guru addetti al marketing di Microsoft ha un po' l'aspetto, e la funzione, del rappezzo dell'ultimo momento; ma comunque meglio di niente, tenuto conto della diffusione della Rete e delle possibilità offerte dai collegamenti ad alta velocità oltre che in tempo reale.
Del resto la soluzione proposta dalla Real Casa è rivolta tendenzialmente a utenze professionali, quindi alle imprese che presumibilmente usano versioni licenziate della suite Office, senza tuttavia scartare utilizzatori di altra tipologia; tuttavia la condivisione e la interoperabilità vere e proprie saranno riservati ai documenti in formato proprietario.
Chiamata Office Live Workspace, avrà la funzione di un vero e proprio scaffale elettronico condiviso e accessibile via browser, su cui stoccare fino a 250 Mbyte di documenti di qualsiasi natura, compresi i video e brani in formato compresso; resta però ancora da definire se l'uso di Internet Explorer e implicitamente di una piattaforma Windows sarà solo "consigliato" o diventerà una condizione necessaria per accedere alla risorsa.
Non va dimenticato infatti che qualsiasi archivio depositato e duplicato - anche solo per misura di sicurezza - non si sa bene dove e in quante copie, si presenta di per sè condivisibile anche a tutti coloro che, per mestiere, curiosità, pura e semplice delinquenza, o qualsivoglia legittimo o illecito motivo ci vogliono mettere su le mani, in barba a qualsiasi pretesa sulla privacy e possibilità pratica di difendere i propri diritti in via giurisdizionale.
A prescindere dalla diversità delle variegate legislazioni nazionali, mancano le convenzioni internazionali a tutela dei diritti dei singoli; e quand'anche ci fossero, sarebbe impossibile farle rispettare dagli inadempienti, specie se le richieste venissero formulate in alto loco o venisse accampata una sottrazione fraudolenta a opera di cracker non identificati.
Insensibile alle pur legittime perplessità, anche Adobe cavalca l'onda del mercato con una versione online di Photoshop e chissà che in un futuro prossimo non ci riservi qualche sorpresa anche per quanto riguarda il word processing, visto che ha appena acquistato Virtual Ubiquity, specializzata appunto nel trattamento di testi online.
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