Il Ceo di Microsoft chiarisce la strategia nei confronti del software libero: comprare chi lo scrive.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-10-2007]
A Redmond sono sempre stati piuttosto sospettosi verso l'Open Source, quando non apertamente ostili. Com'è ormai arcinoto, per esempio, appena nel 2001 Steve Ballmer definiva cancerose le licenze del software libero.
Ultimamente, invece, il comportamento di Microsoft pare un po' schizofrenico. Una volta brevettano tutto il brevettabile e fanno dichiarazioni ottimistiche sul futuro, fingendo che l'Open Source non esista. La volta successiva, invece, fanno approvare all'Osi due licenze conformi agli standard dell'Open Source stesso.
Ora Steve Ballmer se ne esce con una dichiarazione in pieno stile Microsoft: se non li puoi battere, comprali, nella remota eventualità che diventino abbastanza potenti da battere te.
Quindi l'Open Source esiste e ha una qualche importanza; almeno questo è riconosciuto. Quanto segue, però, è piuttosto preoccupante.
Se vogliamo sopravvivere, pensano probabilmente alla Microsoft, con questo Open Source dobbiamo fare i conti. Anzi, se potessimo renderlo parte di noi, integrato, inoffensivo, persino utile, sarebbe perfetto.
Oltretutto, da tempo a Redmond vanno dicendo che Linux infrangerebbe parecchi brevetti di loro proprietà: una parte dell'Open Source non è quindi già, in un certo modo, "roba loro"?
Infine, la domanda più interessante riguarda ovviamente i possibili candidati all'acquisizione. Probabilmente le prime a essere "assimilate" saranno le piccole compagnie ma, dopo simili dichiarazioni, se fossimo dirigenti di Novell non dormiremmo sonni tranquilli.
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