"Partner, consorti, qualunque cosa sia, insieme abbiamo concorso nel dar vita a questa cosa straordinaria chiamata Microsoft": con l'entusiasmo di cui ha spesso dato prova, Steve Ballmer ha parlato del suo rapporto con Bill Gates e del futuro dell'azienda in un'intervista al Daily Telegraph.

"C'è un certo rapporto come tra marito e moglie o tra fratelli, dove c'è possibilità di accordarsi, risolvere i problemi, un fondamentale rispetto, ammirazione, buoni sentimenti. Tutto ciò fa sì che uno più uno faccia tre, nei termini di ottenere il meglio da due persone".

A meno di un anno dal momento in cui Bill Gates si ritirerà, come annunciato da tempo, le parole di Ballmer sembrano già un saluto.

Ballmer si aspetta che entro dieci anni la fornitura del software come servizio sarà più comune rispetto al modello attuale, e riconosce l'importanza della virtualizzazione per il mercato dei server, in cui Microsoft si vede sopravanzare da VMware.

Per la Microsoft del futuro, come già Ballmer diceva qualche tempo fa, forse il business chiave non sarà più Windows, né Office. La scelta, tuttavia, sarà come quella di un genitore che si trovi a dover stabilire quale figlio ami di più.

"Abbiamo due figli un po' più grandi, e sono due ragazzi fantastici e stanno ancora crescendo. Sono alle superiori, sono magnifici, hanno tutto il futuro davanti a loro. Sono il mercato desktop - Windows e Office - e quello server".

"E poi abbiamo questi due bambini più giovani. Hanno quattro o cinque anni, sono nel pieno della loro formazione, si stanno facendo i muscoli. Questo è il settore online e dei dispositivi".

Microsoft si rende conto che nel mercato tradizionale del software - venduto in scatola o precaricato - sta inziando a subire la concorrenza del software venduto come servizio e non come prodotto in quanto tale, e quello finanziato dalla pubblicità online. Deve, in sostanza, difendersi da Google e dall'open source e, per sopravvivere, deve evolversi.