In prova: Hyundai MultiCAV Petit

IL TEST DI ZEUS - Un netbook economico dotato di una tastiera e di uno schermo di dimensioni adeguate per lavorare comodamente.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-10-2008]

Hyundai MultiCAV Petit

Lo Hyundai Petit, a una prima occhiata, pare proprio un parente stretto dell'Asus Eee Pc; solo, è leggermente più grande.

In effetti sembra che queste (260 x 180 x 31,5 mm) siano le dimensioni che maggiormente si confanno a un ultraportatile: abbastanza piccolo da non essere ingombrante, abbastanza grande da permettere di lavorare agevolmente.

Innanzitutto si apprezza la tastiera. È più piccola di quella di un portatile tradizionale, ma questo è ovvio. I tasti sono della dimensione adatta per scrivere senza incappare in spiacevoli ripetizioni o nella pressione di due tasti alla volta.

Un'altra caratteristica, legata indirettamente alla tastiera, si fa apprezzare: la presenza dei Led. Oltre a quelli che indicano il funzionamento di determinate periferiche (disco rigido, connettività Wireless o Bluetooth) o le modalità (standby, alimentazione a corrente o a batteria), ci sono anche quelli che rivelano la pressione dei tasti Caps Lock e Bloc Num.


Particolare dei led.

Si tratta forse di un particolare minore ma la loro mancanza, nell'Eee Pc, si sentiva; in questo modo basta un'occhiata per controllare le impostazioni prima di digitare e mettersi al sicuro dagli errori nell'inserimento di password.

Anche lo schermo è di dimensioni adeguate. Con una diagonale da 10 pollici e una risoluzione di 1024x600 pixel (quella massima è di 1024x768 pixel, ma costringe allo scrolling) permette di lavorare con i documenti e di navigare in Internet senza affaticare la vista.

Non che uno schermo da 9 pollici sia inferiore in maniera tanto marcata; tuttavia quei due centimetri e mezzo in più si fanno apprezzare. Un display più grande, d'altra parte, porterebbe il Pc al di fuori della definizione di ultraportatile.


A confronto: Hyundai MultiCAV Petit e Asus Eee Pc 900.

Il Petit che abbiamo in prova monta Windows Xp Home Edition, in una versione appositamente adattata agli Ultra-Low-Cost-Pc e già aggiornata al Service Pack 3. Al momento della prima accensione veniamo accolti dalla schermata di accettazione dell'Eula di Microsoft.

Dopo che abbiamo completato le formalità burocratiche (l'inserimento del codice di attivazione - posto su un adesivo sul fondo - e l'attivazione del sistema operativo) e dopo aver creato un account utente, il desktop di Windows è rapidamente pronto ad accoglierci.

L'avvio rapido è probabilmente merito sia della "dieta" subita da Windows per poter girare su un ultraportatile, sia del processore Atom N270 a 1,6 GHz con Hyperthreading (migliore dei precedenti Celeron), sia del buon quantitativo di Ram: 1 Gbyte di Ddr2.

Al di là del sistema e delle utilità software, sul portatile di Hyundai non c'è altro: tutto il software aggiuntivo, compresa una suite da ufficio, deve essere installato dall'utente. L'EeePc di Asus, a questo proposito, già offriva invece StarOffice 8 e Microsoft Works insieme a Skype e a un player Dvd.

Non si tratta comunque di una grave mancanza: attiviamo il modulo Wi-Fi e ci colleghiamo alla rete senza fili. Poi scarichiamo OpenOffice, l'immancabile Opera e un antivirus che - avendo a che fare con Windows - è sempre bene avere a portata di mano.

Già che ci siamo controlliamo la presenza di aggiornamenti del sistema, trovandone qualcuno: quelli usciti successivamente al rilascio del Service Pack 3 per Windows Xp. Con pochi minuti di lavoro il sistema è perfettamente aggiornato.

A questo punto abbiamo ancora una gran quantità di spazio a disposizione. Questo subnotebook è dotato infatti di un disco rigido da 80 Gbyte (nominali: in realtà sono, per le solite questioni di conversione, un po' più di 74) con una velocità di 5.400 rpm.

Per poter fornire tutto questo spazio senza costringere gli utenti ad aprire un mutuo, Hyundai ha dovuto rinunciare all'uso di una memoria Ssd: infatti la memorizzazione dei dati è affidata a un disco tradizionale da 2,5 pollici. Esistono tuttavia, spiega il manuale, anche alternative con dischi a stato solido, che evidentemente avranno dimensioni inferiori.


La tastiera è di dimensioni accettabili.

Verrebbe naturale a questo punto pensare che il guadagno in termini di durata della batteria fornito dalla scelta di una Cpu Atom venga intaccato dalla presenza di un hard disk a piatti magnetici, ma non è in realtà questa la prima cosa che si nota.

Dopo non molti minuti di funzionamento, infatti, ci si accorge che la parte della tastiera direttamente sopra al disco si scalda in maniera sensibile. Non tanto da essere fastidiosa, ma percettibile sì; è una sensazione un po' strana: di solito il calore dei notebook si nota di più sotto, non sopra.

La temperatura, tuttavia, resta comunque bassa, specie se si fa il confronto con altri prodotti. Tenendo il computer appoggiato sulle gambe il calore praticamente si può ignorare.

Lavorare con lo Hyundai Petit è piacevole: rapidamente ci troviamo a nostro agio e la comodità di un subnotebook diventa subito chiara nel momento in cui passiamo alla "prova su strada".

Più che "su strada", in realtà, dovremmo parlare di prova su strada ferrata: abbiamo infatti voluto capire come ci si senta a lavorare con il Petit durante un viaggio in treno.

L'esperimento ci ha permesso di mettere alla prova anche la batteria che - navigando in Internet tramite una Internet Key Usb, disattivando il wireless e usando applicazioni da ufficio - supera le due ore di autonomia nonostante dichiari una capacità di soli 2.200 mAh.


La batteria è di soli 2.200 mAh, ma il netbook permette di lavorare per un paio d'ore abbondanti.

Lo Hyundai Petit è comodo da tenere in grembo, anche se per un uso prolungato è bene avere qualcosa su cui appoggiarlo (una borsa un po' rigida, per esempio). Ogni tanto, comunque, sarà utile interrompere quello che si sta facendo per evitare che le mani e le braccia, costrette a lungo nella stessa posizione in uno spazio minimo, rischino di anchilosarsi. A parte questi dettagli ergonomici, il lavoro prosegue tranquillo e produttivo.

Il touchpad avrebbe potuto essere migliore: chi ha provato quello dell'EeePc, che supporta il multitouch, non può che avvertire un moto di nostalgia. La sensazione si acuisce quando si devono scorrere verso il basso o verso l'alto le schermate, attività frequente anche per via dello schermo ridotto: il problema è che non c'è nemmeno quella zona laterale, presente al contrario in molti pad, che emula la rotellina di un mouse tradizionale.

Dopo una prima prova, è giunto il momento di andare a curiosare tra le caratteristiche più tecniche di questo Pc. Per partire con qualcosa di semplice, avviamo l'utilità Microsoft System Information.

Questa rapida indagine dà ulteriore credito ai sospetti che già avevamo: alla voce Produttore sistema troviamo chiaramente scritto Micro-Star International, come mostra lo screenshot qui sotto.


Dopo un'ulteriore ricerca nell'archivio di Zeus News i sospetti acquisiscono ancora maggiore concretezza: lo Hyundai Petit è il gemello perduto, anche dal punto di vista estetico, del Wind U100 di Msi.

Capovolgendo il subnotebook e dando un'occhiata alle etichette, si può notare la voce model no. che recita MS-N011 (indicazione poi confermata dal Bios), ossia lo stesso numero di modello dell'ultraportatile di Msi nella versiono U100.

Questi dettagli "sotto il cofano" non intaccano per nulla i meriti del portatile; al limite si può dire che Hyundai avrebbe potuto essere più trasparente in questo senso e riconoscere quanto spetta a Msi.

Lascia invece un pochino perplessi la mancanza di uno sportello facilmente apribile per poter - eventualmente - espandere la Ram: 1 Gbyte, specie considerando il tipo di prodotto - è per ora sufficiente, ma ci sono utenti che preferiscono avere il controllo anche su questi dettagli.


Nella parte inferiore si notano gli altoparlanti.

Nel caso del Wind, questa pratica fa anche decadere la garanzia a meno di non avvisare Msi via email, poiché per accedere all'unico slot di espansione disponibile occorre smontare il Pc e rompere il sigillo.

Il Petit che abbiamo avuto in prova non presentava alcun sigillo di garanzia, ma la procedura per aggiornare la Ram è la stessa: bisogna rimuovere completamente la parte inferiore del case.

Dal punto di vista delle porte di connessione, la dotazione è quella standard: sul lato sinistro troviamo il connettore per l'alimentazione da rete elettrica e due porte Usb, oltre a una griglia dietro la quale c'è la ventola di raffreddamento.

Sul lato destro, invece, si trovano una terza porta Usb, un lettore di schede multiformato, l'ingresso per il microfono e l'uscita per le cuffie, il connettore Vga e la porta Ethernet. Sul retro del Petit, invece, non vi è nulla.

L'impressione complessiva che si ricava dopo qualche giorno di utilizzo è di avere tra le mani un dispositivo perfettamente adeguato, quanto a dimensioni e funzionalità, per poter lavorare con gli strumenti base in mobilità senza l'ingombro di un portatile tradizionale.

Certamente non si deve pensare di poter utilizzare applicazioni esigenti in termini di risorse: le prestazioni di Atom sono migliori di quelle della generazione precedente di processori, ma la caratteristica principale sono i bassi consumi, non la potenza di calcolo.

Ciò detto, in un Paese dove gli hot-spot Wi-Fi gratuiti sono decisamente rari, forse l'integrazione di un modem 3G avrebbe potuto rappresentare un bonus molto gradito dai potenziali acquirenti; ma è questa una considerazione che vale per praticamente tutti gli ultraportatili, non solo per il Petit.

Questa mancanza, cui nelle prove in movimento abbiamo ovviato con un modem Hsdpa Usb, può ritenersi parzialmente compensata dalla presenza del supporto alla connettività Bluetooth, proprio come nel Pc di Msi (il cui marchio spicca sull'etichetta che descrive il modulo Bluetooth).

Chi possiede un cellulare che supporta lo stesso protocollo (e ha un piano tariffario adeguato) potrà facilmente associare i due dispositivi tramite la pratica utilità preinstallata e sfruttare il telefonino come modem.

HYUNDAY PETIT
Prezzo Euro 449,00 (Iva compresa)
Pro Buone ergonomia e autonomia, disco capiente, supporto Bluetooth.
Contro Difficoltà di upgrade hardware, touchpad migliorabile, prezzo elevato.
Funzionalità 4.5
Prestazioni 4
Condizioni Commerciali 3.5
Giudizio Globale 4

La valutazione complessiva non può che essere positiva: chi cerca uno strumento per essere sempre connesso sarà interessato a prendere in considerazione il subnotebook di Hyundai, che tra l'altro pesa poco più di 1 Kg (includendo anche la batteria), ossia un po' di più dell'Asus.

A far riflettere prima di un acquisto impulsivo, almeno per un momento, sarà probabilmente il prezzo: se le ridotte dimensioni sono un plus a cui ci si sente di rinunciare, spendendo poco di più si può comprare un notebook tradizionale.

Caratteristiche tecniche:

Produttore: Hyundai
Modello: Petit
Processore: Intel Atom N270 a 1,6 GHz
Ram: 1 Gbyte Ddr2 a 667 MHz
Disco: Sata I da 80 Gbyte
Display: 10 pollici Wsvga (1024x600)
Networking: Wi-Fi 802.11 b/g, Ethernet Lan 10/100; Bluetooth
Webcam: 1,3 megapixel
Interfacce: 3 Usb 2.0; 1 Vga out; 1 cuffie; 1 microfono
Altro: lettore di schede 4-in-1 (Sd/Mmc/Ms), speaker stereo
Dimensioni: 260 x 180 x 19 (31,5) mm
Peso: 1,18 Kg

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (ultimi 5 di 9)

Prego ;) Leggi molto bene dettagliatamente la recensione. Si tratta comunque di un prodotto di SEI anni fa che sicuramente non sarà più in commercio (come praticamente tutti i netbook, del resto)
24-5-2014 18:33

{dino}
mi interessavano le caratteristiche molto bene dettagliate grazie
24-5-2014 15:12

bella recensione! giusto in questi giorni sto sistemando un portatile giunto probabilmente alla fine dei suoi giorni; stavo cercando un'alternativa da proporre al proprietario e questa non si discosta molto da cio' che cercavo :)
15-12-2008 09:16

Bellino, è bellino. E le caratteristiche della "prova su strada" lo rendono anche interessante.
13-10-2008 07:56

E' più grande, è più costoso, non ha altre grosse novità ... Secondo me la mancanza maggiore è lo scroll nel touchpad, con un monitor così piccolo è veramente un'assenza pesante
6-10-2008 21:07

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