Il problema con gli schermi sensibili al tocco è che le dita coprono una parte importante dello schermo e non si riesce a vedere dove si clicca. Se la zona sensibile è sul retro, invece, tutto diventa molto più facile.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-12-2008]
I dispositivi dotati di touchscreen (dall'iPhone all'iPod Touch, dal BlackBerry Storm fino al G1 di T-Mobile) rappresentano la tendenza del momento: eliminare tasti e tastiere a favore di un'interazione diretta - e forse più naturale rispetto a quella classica - con lo schermo e gli oggetti che questo mostra.
Non ci sono però solo lati positivi. Schermi piccoli e dita grosse, per esempio, non vanno d'accordo: usare un touchscreen significa coprire con le dita o la mano il pulsante da premere, rendendo spesso imprecisa l'attivazione delle funzioni. Chi ha provato a digitare lunghi testi con un iPhone conosce bene queste difficoltà.
Per ovviare al problema i laboratori Microsoft, in collaborazione con l'istituto Hasso Plattner di Potsdam, hanno creato NanoTouch, un dispositivo dotato di un piccolo schermo da 2,4 pollici e un touchpad delle stesse dimensioni posto sul retro.
Quando l'utente tocca il pad sul retro, a schermo appare un'immagine del dito, dietro le icone, esattamente dove è appoggiato il dito reale; sembra quasi che il NanoTouch sia trasparente. Un piccolo cursore indica poi dove è appoggiato il polpastrello.
I test condotti hanno dimostrato che con questo sistema gli utenti riescono a cliccare su icone con diagonale di soli 1,8 millimetri, mentre con i sistemi touchscreen tradizionali la diagonale deve essere almeno doppia per non esasperarli.
Ulteriori prove, condotte riducendo l'area sensibile, hanno portato a scoprire come in questo modo diventi facile utilizzare anche dispositivi con schermi con una diagonale di soli 8 mm.
Il prototipo di NanoTouch sarà presentato alla Computer and Human Interaction Conference che si terrà a Boston nell'aprile del 2009, ma un video dimostrativo è già disponibile. Lo riportiamo qui sotto.
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