Sull'uso politico della tecnologia.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-03-2003]
Negli ultimi giorni ha conquistato le aperture dei giornali il "segretissimo" trasporto di materiale bellico proveniente dalle basi americane dislocate in Europa e diretto a quelle che saranno implicate nell'ormai prossima guerra di invasione contro l'Iraq.
Le vicende dei pacifisti autoorganizzati, che negli ultimi giorni lo hanno rallentato, si prestano a varie letture: da chi li contesta perchè favorevole alla guerra giusta, a chi li approva, passando per chi, pur approvandone i motivi di fondo, non ne approva i metodi che si prestano a strumentalizzazioni della parte avversa.
Sui media generalisti, si possono trovare ampi approfondimenti in merito a questo dibattito. Qui, il successo mediatico ottenuto dai pacifisti, stimola alcune considerazioni sull'utilizzo politico della tecnologia, essenzialmente dei telefoni cellulari e di Internet.
Ma le azioni degli ultimi giorni, senza l'utilizzo ragionato di questi media, non sarebbero state possibili. Solo via rete è stato possibile conoscere i convogli di guerra ed i percorsi relativi, solo via cellulare si è potuto coordinare una moltitudine di volontari.
Il nemico fa un imponente uso di tecnologia e la sua forza è il segreto con cui vengono effettuate le operazioni scomode, e appunto l'uso massiccio dell'Information Technology ci permetterà di diffondere queste notizie. Meno segreti ci saranno in futuro, meno ingiustizie verranno perpetrate.
Quelli, come me, che pensano che la salvezza dell'umanità passi attraverso il rifiuto della tecnologia, o almeno il rallentamento della sua corsa, hanno ora un dubbio in più.
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