Pubblicate le motivazioni della sentenza sul caso Vividown. Dirigenti di Google condannati per mancato rispetto della privacy.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-04-2010]
Sono finalmente note le motivazioni della sentenza con cui il giudice Oscar Magi ha condannato tre dirigenti di Google per il caso del video, finito su YouTube, in cui alcuni ragazzi maltrattavano un compagno di scuola.
"Non esiste la sconfinata prateria di Internet" - ha scritto il giudice - "dove tutto è permesso e niente può essere vietato, pena la scomunica mondiale del popolo del web".
Magi sostiene che l'informativa sulla privacy era "del tutto carente o comunque talmente nascosta nelle condizioni generali del contratto da risultare assolutamente inefficace per i fini previsti dalla legge": per questa inadempienza di Google i suoi tre dirigenti sono stati condannati.
Inoltre, Magi rimprovera a Google anche lo sfruttamento commerciale del video, idea che ha espresso con un'analogia: "la scritta sul muro non costituisce reato per il proprietario del muro. Ma il suo sfruttamento commerciale può esserlo, in determinati casi e determinate circostanze".
Il testo completo delle motivazioni occupa ben 111 pagine, nelle quali il giudice rileva anche come il reato per cui è stata emessa la condanna (violazione della privacy) sia stato "sicuramente commesso anche all'estero".
Dal momento che Google trattava i dati presenti su YouTube - sostiene il giudice - ne era anche responsabile, ai fini della legge sulla privacy.
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