Steve Ballmer e Bill Gates presentano un frammento del prossimo Windows che entusiasma le folle, ma non si sbottonano sui dettagli importanti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-05-2008]
Windows 7, il sistema operativo che ancora non c'è, sta facendo parlare di sé un po' tutta Internet: la presentazione fatta ieri alla D6 Conference - protagonisti Steve Ballmer e Bill Gates - ha stupito gli astanti con la magia del multitouch.
La prossima versione di Windows dovrebbe dunque portare con sé un'interfaccia completamente rinnovata non solo nella grafica, ma nel modo stesso in cui l'utente interagisce con il sistema operativo: l'uso di schermi sensibili al tocco con cui si possa usare più di un dito alla volta pare certamente l'inizio di una rivoluzione, anche se forse non è il caso di abbandonarsi a un cieco entusiasmo.
La tecnologia che sta alla base di tutto ciò (dimostrata tramite un tablet Pc Dell Latitude XT) è derivata da Surface, il tavolino interattivo presentato qualche tempo fa. Non è tuttavia l'unico esempio di supporto al multitouch.
Non a caso, uno dei responsabili della scelta di Microsoft secondo molti è l'iPhone (insieme al fratello iPod Touch, dopotutto il primo dispositivo di largo consumo privo di tastiera.
In ogni caso, si prevede che le prime apparizioni di questa tecnologia saranno nel 2009, dodici mesi prima del debutto di Windows 7: chi comprerà un computer l'anno prossimo, d'altronde, vorrà essere certo che sia in grado di supportare il sistema operativo che uscirà l'anno successivo. E dunque ne vorrà probabilmente uno dotato di schermo sensibile al tocco, magari con un bell'adesivo Windows 7 Ready.
Tutto ciò non per sminuire l'importanza di quanto mostrato ma perché, citando Steve Ballmer, alla D6 è stato visto solo "il più piccolo frammento di Windows 7. È solo un piccolo, ridotto frammento". Una funzione spettacolare, che promette cambiamenti e che secondo i test condotti da Microsoft rende davvero alcune operazioni più facili e veloci da compiere che non con il mouse (ed è dunque più che benvenuta), ma che tuttavia non ci rivela che cosa Windows 7 sia in realtà.
Le anticipazioni, d'altra parte, non mancano: dagli screenshot (veri o falsi che siano) alla fremente attesa di informazioni da parte dei dirigenti di Redmond, tutto rende evidente che ci si aspetta un sistema veramente nuovo, a misura delle esigenze dell'utente, e che mantenga quelle promesse che Vista non ha potuto rispettare.
Ecco allora che si vocifera del ritorno di WinFS (nato dall'unione del filesystem Ntfs e del database Sql Server e che non ha fatto in tempo a essere integrato in Vista) e di un sistema finalmente modulare (in cui si possa installare soltanto ciò che serve, come per Windows Server 2008).
Ci sono poi voci di una modalità virtuale per far girare le applicazioni più vecchie, così da ridurre i problemi di compatibilità e dell'integrazione con Windows Live e Windows Mobile; altre che parlano del supporto agli Hard Disk Virtuali (VHD) e al concetto di HomeGroup che va a sostituire - nelle intenzioni di Microsoft - il vecchio sistema di rete basato su WorkGroup (i gruppi di lavoro).
Si dice, infine, che Windows 7 sarà una minor release di Windows Vista nonostante il numero di versione: servirà per far tornare ciò che è stato perso per strada e per migliorare alcune funzioni, ma manterrà per esempio lo stesso modello di driver (per fortuna) e non avrà un kernel completamente nuovo: dovrà garantire un passaggio il meno traumatico possibile per gli utenti senza richiedere risorse hardware eccessive, sebbene nei prossimi due anni sicuramente gli standard saranno più elevati. Dovrà essere, insomma, tutto quello che Longhorn doveva essere e che Vista non è stato. Con in più il multitouch.
Ma per la maggior parte si tratta, appunto, di voci. Su tutto ciò che davvero caratterizzerà la prossima versione di Windows, in realtà Microsoft sta tenendo il segreto, e probabilmente con buona ragione.
Considerate le promesse fatte nel passato e non mantenute (non per cattiva volontà, ma perché l'annucio era stato troppo ottimistico riguardo al tempo necessario allo sviluppo), è buona norma ora non scoprirsi troppo allettando allo stesso tempo gli utenti con quanto può essere mostrato senza tema di venire poi smentiti dagli eventi, visto che è basato su una tecnologia che pare collaudata. Se poi si tratta di qualcosa di spettacolare che possa zittire quanti continuano ad accusare Microsoft di copiare le caratteristiche degli altri sistemi senza portare vere innovazioni, tanto meglio.
Perché la concorrenza, in fondo, non è formata solo da Apple, o da Linux: esiste per Microsoft la concreta minaccia che viene dal Web. Se tutte le applicazioni necessarie sono accessibili in Rete, qualcuno potrebbe chiedersi a che serva un sistema operativo completo: non basterebbe un sistema minimale, necessario giusto per avviare il computer e un browser?
Qui sotto, il video della D6 Conference che dimostra il funzionamento dell'interfaccia multitouch.
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