Windows 10, il 50% degli utenti ha dovuto pagare un tecnico per i problemi dell'aggiornamento

Un sondaggio britannico rivela tutte le magagne dell'April Update e non solo.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-06-2018]

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April Update di Windows 10, già i primi problemi: Chrome si blocca dopo l'aggiornamento

Con Windows 10, il sistema operativo diventa un servizio: non è più necessario acquistare le versioni successive, perché esso viene aggiornato continuamente e così tutti possono godere sempre dei vantaggi dell'ultimissima edizione.

Questa, almeno, era la promessa fatta da Microsoft al lancio di Windows 10. Poi si è cercato di realizzarla, e sono iniziati i guai.

Un sondaggio condotto dall'associazione di consumatori britannica Which ha dimostrato ciò che tutti sospettavano: quando Windows subisce uno dei due aggiornamenti annuali, un gran numero di utenti ha problemi di vario tipo.

Quanti? Almeno il 50%. Il 21% del campione ha infatti rivelato di aver incontrato, dopo l'applicazione dell'April 2018 Update, incompatibilità software, tra cui app prima perfettamente funzionanti che di punto in bianco si rifiutavano di partire.

Il 16% ha invece accusato problemi hardware: alcune periferiche, insomma, non hanno gradito l'update e si sono bloccate.

Altri ancora hanno dichiarato che a seguito dell'aggiornamento il Pc era diventato immediatamente più lento, e altri ancora si sono ritrovati con un computer che non riusciva più ad avviarsi.

In sostanza, il 46% di quanti hanno risposto al sondaggio ha ammesso di aver dovuto ricorrere alla consulenza di un tecnico, per la quale ha speso in media 67 sterline (circa 75 euro).

L'idea di trasformare il sistema in un servizio continuamente aggiornato è quindi certamente ottima, almeno per i tecnici. Gli utenti la pensano però diversamente e dello stesso parere è anche Which, secondo la quale a Windows dovrebbero essere applicati gli stessi criteri usati per gli altri prodotti.

Per esempio, se si verificano dei guai imputabili al sistema stesso, gli utenti dovrebbero aver diritto a un intervento gratuito e anche al rimborso dei soldi spesi.

Which sottolinea inoltre come negli ultimi 3 anni il numero di persone che ha contattato il supporto tecnico a causa di problemi con Windows 10 sia superiore al numero delle persone che hanno dovuto rivolgersi al supporto per ogni altro sistema operativo, mobile o desktop.

E soprattutto non bisogna dimenticare come, prima dell'aggiornamento, il sistema funzionava: Microsoft dovrebbe quindi - suggerisce Which - avvisare gli utenti molto più chiaramente della possibilità che questa pratica semestrale faccia più male che bene.

Microsoft dal canto proprio ha risposto affermando di voler «essere sicura che gli utenti ricevano il supporto di cui hanno bisogno e che ottengano la miglior esperienza di aggiornamento di Windows possibile», e che pertanto lavorerà con l'associazione per fare in modo che i suoi membri «ricevano il supporto di cui necessitano facilmente e velocemente».

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Microsoft: "È l'intelligenza artificiale a gestire gli aggiornamenti di Windows 10"

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