E così gli update sono più veloci e sicuri.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-06-2018]
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April Update di Windows 10, già i primi problemi: Chrome si blocca dopo l'aggiornamento
È fin troppo facile sparare su Microsoft quando capita qualche guaio con gli aggiornamenti di Windows 10, un fenomeno che a seguito dell'April 2018 Update pare aver interessato parecchi utenti.
Eppure, stando ai dati ottenuti da Microsoft stessa tramite la funzionalità di telemetria inclusa nel sistema operativo (decisamente avversata da quanti tengono alla propria privacy), gli update compiuti sugli oltre 250 milioni di macchine aggiornate sinora hanno prodotto «un'elevata soddisfazione» negli utenti, «meno problemi noti» e «un numero inferiore di chiamate al supporto» se si confrontano i dati con i rilasci precedenti.
Secondo il gigante di Redmond, tutto ciò è dovuto all'utilizzo dell'intelligenza artificiale per gestire il rilascio dell'April Update.
Iniziato come programma pilota durante l'era del Fall Creators Update, l'utilizzo di IA e Machine Learning ha permesso di «studiare le caratteristiche dei dispositivi che in base ai dati avevano ottenuto delle ottime esperienze di aggiornamento, e così abbiamo addestrato i nostri modelli a individuare quei dispositivi».
Dal punto di vista dell'utente, ciò significa che c'è un sistema centrale di IA che sovrintende a tutte le installazioni degli aggiornamenti: quando durante una di queste operazioni qualcosa va storto, il sistema viene avvisato e si attiva per evitare che il medesimo problema si verifichi altrove.
Per esempio, se si riscontrano difficoltà con l'installazione su certi modelli di SSD, ecco che l'aggiornamento viene bloccato sui computer che adottano lo stesso componente fino a che la faccenda non viene esaminata e fondo e il problema risolto.
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Se quindi le incompatibilità non rilevate prima del rilascio dell'April Update hanno causato un numero limitato di danni il merito sarebbe proprio di questa intelligenza artificiale che a tutto sovrintende, e che riceve dati da ogni singolo computer.
Secondo Microsoft tutto ciò ha portato a una riduzione del 20% nei problemi di stabilità del sistema, a una riduzione del 20% nei problemi di stabilità dovuti ai driver, e ad aggiornamenti più veloci riducendo il tempo passato offline dal dispositivo sottoposto ad update del 63%.
Ciò però significa anche, naturalmente, che al di là delle rassicurazioni ogni copia di Windows 10 continua e continuerà a comunicare con Microsoft: il desiderio di un sistema operativo che non chiama continuamente a casa è destinato a essere appunto soltanto un desiderio.
Chi ricorda le polemiche sul "sistema operativo spione" lanciato nel 2015 (polemiche che hanno portato a una revisione delle impostazioni relative alla privacy) non può che sospirare vedendo come, alla fine, usando Windows non si può far altro che mettersi nelle mani di Microsoft.
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