L'OMS: la dipendenza da videogiochi è un disturbo mentale

Come l'abuso di droghe e il gioco d'azzardo.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-06-2018]

oms dipendenza videogames

L'ossessione per i videogiochi è stata ufficialmente riconosciuta come disturbo mentale.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha infatti inserito nell'ultima revisione della classificazione ICD (International Statistical Classification of Diseases) anche il Gaming Disorder, ossia il disturbo da videogiochi.

Rubricato nel manuale tra i disturbi «dovuti all'abuso di sostanze o comportamenti che danno dipendenza» (tra i quali c'è anche il gioco d'azzardo), il gaming disorder offre alcuni segnali d'allarme che permettono di rilevarlo.

Chi mostra di non riuscire a controllare il tempo trascorso con i videogiochi, dà un'importanza sempre maggiore al gioco anziché alle altre attività quotidiane e agli altri interessi e continua a giocare e anzi aumenta il tempo trascorso in questo modo nonostante ciò causi conseguenze negative, allora è possibile parlare di disturbo da gaming.

«Questo schema di comportamento» - scrive l'OMS - «è di una gravità sufficiente da produrre difficoltà significative nelle aree personali, familiari, sociali, educative e occupazionali, e in altre aree importanti».

A seconda della gravità dei sintomi, conclude l'Organizzazione, possono occorrere sino a 12 mesi prima di poter effettuare con sicurezza una diagnosi di gaming disorder.

Bisogna precisare che, sebbene da tempo già molti esperti del campo parlino dei videgiochi come di una sorta di «droga digitale», non tutti sono d'accordo sull'introduzione della dipendenza da videogames nel manuale statistico: alcuni degli oppositori sono perfino convinti che un tale disturbo nemmeno esista veramente.

Per esempio per lo psicologo Anthony Bean, intervistato in merito dalla CNN, l'utilizzo intenso dei videogiochi è semplicemente «un meccanismo di difesa per combattere l'ansia o la depressione», e dunque sintomo di un altro problema, e non un problema in sé. Quando si curano i disturbi alla base, anche il gaming eccessivo diminuisce.

Invece per Vladimir Poznyak, colui che ha proposto l'inserimento di questo nuovo disturbo, l'inclusione si basa non soltanto sui dati raccolti negli ultimi anni a partire anche dall'esperienza di realtà come ReSTART, una delle prime associazioni a trattare la dipendenza da videogiochi, ma anche sulla volontà di stimolare un dibattito che porti a ulteriori ricerche.

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