Dopo Monaco, anche la Bassa Sassonia abbandona Linux per Windows

La transizione costerà quasi 13 milioni di euro.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-07-2018]

sassonia linux windows

Nonostante il successo sugli smartphone, seppure mascherato da Android, Linux sui computer desktop non riesce proprio a sfondare.

I motivi di questa situazione sono tanti ma certamente non aiuta, almeno nella percezione della gente, il fatto che qualche grande organizzazione che abbia adottato il sistema del pinguino per un certo periodo di tempo decida, a un certo punto, di tornare a Windows.

Il caso più famoso è probabilmente quello della città di Monaco di Baviera a cui ora si aggiunge, sempre in terra tedesca, la Bassa Sassonia.

Il Land ha infatti deciso di migrare oltre 13.000 Pc, che al momento usano versioni obsolete di OpenSuse (la 12.2 e la 13.2), alla «versione attuale di Windows». Nel 2012, quelle stesse postazioni erano passate a Linux da Solaris.

I motivi ufficiali riguardano la compatibilità con i sistemi delle altre parti del governo locale che in questi anni hanno continuato a usare Windows, come le divisione che si occupa della riscossione delle tasse. L'idea è quindi di «semplificare le procedure e facilitare lo sviluppo del software nella rete del sistema di gestione delle tasse».

Il fatto che le versioni di OpenSuse utilizzate non siano più supportate è indicato come un incentivo in più a uniformare tutti i sistemi sotto l'ombrello di Microsoft.

La migrazione non sarà gratuita: il costo preventivato per la prima fase (che copre i primi 12 mesi dell'operazione) è di 5,9 milioni di euro, a cui vanno aggiunti 7 milioni di euro per gli anni successivi. Parte della somma servirà a coprire l'acquisto di nuovi computer, dato che quelli usati attualmente mostrano ormai i segni dell'età.

Al momento in cui scriviamo il Land sta ancora completando l'analisi dei costi e dei benefici, ma la direzione intrapresa pare chiara: il pinguino deve lasciare la Bassa Sassonia.

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