Mp3, ora si paga

La Thomson ha cambiato le regole per i diritti (royalty) sui decoder MP3 di cui detiene il brevetto: ora vuole soldi anche per i decoder, che prima erano gratuiti. Fine dei lettori MP3 gratuiti? Calma un attimo.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-08-2002]

Questo fa temere a molti utenti che non sarà più possibile scaricare gratis da Internet programmi per suonare la musica in formato MP3. In altre parole, WinAmp sarebbe spacciato, i lettori MP3 inclusi nelle distribuzioni gratuite di Linux sarebbero vietati, e il vincitore incontrastato resterebbe Windows, il cui controverso Media Player sarebbe immune da questo cambiamento di regole.

Calma un attimo. In realtà le royalty richieste da Thomson, disponibili presso , sono modeste: 75 centesimi di dollaro per ogni copia di software in grado di decodificare il formato MP3, e non sono retroattive. Questo significa che chi ha già un player, ossia un programma come WinAmp o XMMS, non ha nulla da temere o da pagare: soltanto le future versioni di questi programmi (se contengono un decoder MP3) saranno soggette al tributo.

Inoltre nelle regole di royalty esiste una formula forfetaria, per cui un'azienda che volesse distribuire gratuitamente un player MP3 (come AOL/Nullsoft per WinAmp o Microsoft per Media Player) può continuare a farlo: basta che paghi 60.000 dollari una tantum a Thomson. Nessun problema, quindi, per i programmi forniti da un'azienda commerciale o tramite uno sponsor.

I veri problemi sono, tanto per cambiare, a carico del software libero. Le distribuzioni di Linux non hanno sponsor o aziende disposte a pagare le royalty per un lettore MP3, per cui diventa sostanzialmente impossibile includere un lettore MP3 in una distribuzione: l'utente dovrà comperarlo e installarlo a parte. Slashdot.org riferisce che Red Hat, uno dei principali distributori di Linux, ha già rimosso tutti i player MP3 dalla propria distribuzione sperimentale, denominata Rawhide.

In altre parole: chiedere 75 cent a copia non cambierà il mondo, e di certo non comporterà una migrazione in massa a formati alternativi e davvero gratuiti come Ogg Vorbis. Semplicemente ci sarà un piccolo ostacolo in più per chi vuole lasciare Windows per passare a Linux, e i lettori DVD costeranno 75 cent in più (quasi tutti, infatti, contengono anche un decoder MP3). Francamente ho l'impressione che Thomson ricaverà da questa iniziativa molta cattiva pubblicità ma ben pochi soldi: infatti le sarà molto difficile far sparire dagli archivi di software del pianeta tutte le vecchie copie gratuite di WinAmp e XMMS, che continueranno a circolare indisturbate.

E' affascinante vedere come la cultura aziendale continua a non capire le regole della Rete e continui a commettere gli stessi stupidi errori (il formato GIF, il brevetto sui link di British Telecom, recentemente respinto, e via dicendo). Forse i dirigenti, in quanto élite, si accoppiano solo tra consanguinei?

Aggiornamento [by Dany]

Secondo quanto riportato qui, Thomson ha chiarito che la royalty NON riguarderà i decoder software liberamente distribuibili, ma solo quelli commerciali e - come già avveniva prima - i decoder hardware. Altre conferme appaiono su Newsforge e su Slashdot.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
 

Paolo Attivissimo

(C) by Paolo Attivissimo - www.attivissimo.net.
Distribuzione libera, purché sia inclusa la presente dicitura.

Commenti all'articolo (0)


La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Con quale delle seguenti affermazioni concordi maggiormente?
Il cloud computing può migliorare il contributo della funzione IT alla strategia aziendale.
Il cloud computing può aumentare la capacità di innovazione dei dipartimenti IT.
La mia azienda ha già implementato servizi cloud o progetta di farlo.
I servizi cloud sarà una componente importante per il successo della mia azienda nei prossimi 12 mesi.
Il cloud computing consente una riduzione dei costi di manutenzione dell'IT.
Il cloud computing consente una diminuzione dei costi IT e di gestione e miglioramento nell'efficienza dei processi.
Il cloud computing offre maggiori vantaggi per il business rispetto all'outsourcing tradizionale.

Mostra i risultati (675 voti)
Aprile 2025
Intel pronta a licenziare 20.000 persone
Fire TV stick, Amazon pronta a lasciare Android per Vega OS
Siti per adulti, Agcom impone la verifica dell’età con il doppio anonimato
Android sempre più esigente: ora servono almeno 32 Gbyte
Il terzo giorno Android si riavvia
Microsoft: ''Non toccate la cartella misteriosa''
Windows Recall, forse è la volta buona
Le funzioni di Skype che Teams non ha
WhatsApp per Windows: non aprite quell'immagine
Vibe coding: creare programmi senza saper programmare
Dalla Cina l'alternativa a HDMI e DisplayPort
Pesci d'aprile, ci casca anche la IA
Thunderbird si evolve: in arrivo una versione Pro e il servizio Thundermail
Segnali dal futuro
Marzo 2025
Windows 11, addio all'ultima scappatoia per evitare l'account online
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 26 aprile


web metrics