La pecora sarda contro il cane a sei zampe.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 04-12-2013]
Questo è un articolo su più pagine: ti invitiamo a leggere la pagina iniziale
La pecora sarda contro il cane a sei zampe
Il classico uovo di colombo che ha permesso di eliminare la quasi totalità delle problematiche limitative si è rivalato un prodotto naturale per eccellenza: la lana di pecora.
Pura al 100%, la lana viene usata per realizzare un filtro denominato Orilana Smart e prodotto dalla Edilana, azienda sarda che produce coibentanti, isolanti e antimuffa nell'ambito della efficienza energetica con l'eliminazione di pericolosi rilasci di residui aldeidici e chetonici propri dei comuni isolanti.
Il bello (anzi: il brutto) è che il motore a pipì potrebbe essere alimentato direttamente, sostituendo in tutto e per tutto il carburante petrolchimico; ma ciò è naturalmente vietato dalle leggi vigenti non solo nel Bel Paese, dove le accise di fabbricazione e l'imposta sui consumi costituiscono una enorma fetta delle entrate tributarie.
La norma viene di fatto aggirata elevando la diammide carbonica al rango di "additivo", prassi consentita o almeno tollerata purché non produca inquinanti aggiuntivi.
In versione autotrazione, il motore trasformato consente un risparmio stimato attorno a un terzo se l'alimentazione è a benzina, del 60% circa se è a gasolio e fino all'80% quando l'alimentazione è a gas.
C'è il vantaggio ulteriore di avere a fine ciclo un liquido con tutte le proprietà dell'acqua di pozzo, idonea anche per l'innaffiatura orticola.
Il protocollo di realizzazione afferma che le pecore devono essere "di razza sarda"; ma ci sarebbe da scommettere che andrebbe altrettanto bene anche quella di cammello o di foca (tanto per citare due estremi climatici), purché pretrattata in modo idoneo.
|
Qualcuno ha osservato acutamente che di tratterebbe di una fonte energetica estremamente democratica, perché il prodotto non può essere venduto o accumulato localmente, rendendo vani i tentativi di speculazione; ma l'esperienza insegna a essere meno ottimisti, quando si tratta anche solo di scalfire gli interessi dei monopolisti di riferimento.
Se le disavventure di quel geniaccio di Nicola Tesla sono appena dimenticate, un po' meno lo sono i più recenti e ondivaghi cacciaviti; e non è escluso il successivo ricorso alle disposizioni in difesa dei monopoli industriali e dei brevetti internazionali tanto da scoraggiare o rendere comunque improcedibile la difesa sotto il mero profilo economico da parte del titolare dell'invenzione.
Vedremo; anche perché a casa nostra certamente si preferirà continuare a dilapidare ricchezza per cure mediche in misura maggiore di quanto si risparmierebbe limitando gli inquinanti ambientali.
Ma altrove la musica potrebbe essere diversa, sotto la pressione di quattro o cinque miliardi di nullatenenti senza energia e presto senz'acqua a sufficienza.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|