Il nuovo regolamento dell'Università di Bologna proibisce agli studenti di scrivere critiche sui social network.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 18-11-2014]
L'università dovrebbe essere il luogo della massima libertà di discussione e critica. Questo a maggior ragione se parliamo dell'Università di Bologna, la più antica d'Europa, sede negli anni '70 di una fortissima contestazione politica e sociale in un momento di crisi come l'odierno.
Il nuovo articolo 15 dello statuto dell'Università Alma Mater di Bologna sembra limitare questa libertà antica: "L'università richiede a tutti i componenti della comunità di rispettare il nome e il prestigio dell'istituzione e di astenersi da comportamenti suscettibili di lederne l'immagine». L'articolo continua qui sotto.
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«Si richiede a tutti i componenti della comunità di mantenere un comportamento rispettoso delle libertà costituzionali, del prestigio e dell'immagine dell'Istituzione, anche nell'utilizzo dei "social media"».
In caso di violazioni per gli studenti si prevedono "sanzioni disciplinari". Mentre docenti e ricercatori possono essere puniti dalla «nota di biasimo» o dall'esclusione dall'assegnazione di fondi e contributi di ateneo, fino alla decadenza o esclusione dagli organi delle strutture d'ateneo e dagli organi di governo dell'università.
Per il Rettore si tratta più di un invito che di un divieto, nonostante la reazione risentita delle associazioni studentesche. Il tempo dirà cosa potrà succedere qualora il regolamento non dovesse essere modificato.
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