5 equivoci comuni sulla protezione DDoS
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-07-2015]
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5 equivoci comuni sulla protezione DDoS
Equivoco #2:
Un unico strato di protezione DDoS è sufficiente
Dal momento che gli attuali attacchi DDoS sfruttano una combinazione dinamica di vettori d'attacco (volumetrici, a esaurimento di stato TCP e diretti contro il layer applicativo), le best practice vigenti consigliano che le aziende adottino un approccio stratificato alla protezione.
Questo significa che il luogo migliore per bloccare i grandi attacchi sia a monte, nel cloud del provider, prima che riescano a saturare la connettività Internet locale o i sistemi di protezione DDoS on-premises.
E il miglior posto dove fermare gli attacchi diretti contro il layer applicativo è direttamente presso il cliente, ovvero dove risiedono le applicazioni o i servizi chiave.
Altrettanto importante è la disponibilità di una forma di comunicazione intelligente tra questi due layer supportata da un'intelligence aggiornata in grado di neutralizzare gli attacchi DDoS dinamici multivettore.
Sfortunatamente molte aziende scelgono un unico strato di protezione ottenendo di conseguenza una soluzione incompleta.
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DDoS, vale la pena rischiare?
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