Dai gattini bonsai alla disinformazione pianificata



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-06-2017]

bonsai kitten

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Come contrastare le ''fake news''

Buongiorno a tutti. Quando ho cominciato a occuparmi di bufale su Internet, tanti anni fa, si trattava di un problema tutto sommato semplice: le bufale erano quasi sempre disseminate da persone comuni, che si trovavano improvvisamente ad avere a disposizione un nuovo potere di comunicare e non si rendevano conto della responsabilità comportata da questo potere. Diffondevano le notizie false in buona fede, credendo che fossero autentiche, senza fermarsi a fare verifiche perché si fidavano dell'amico che gliele aveva mandate e perché queste notizie confermavano i loro pregiudizi.

Gli utenti agivano in modo caotico, disorganizzato, individuale. Era l'epoca dei gattini bonsai, delle donazioni di sangue da fare per un bambino malato, della tassa sul modem, della cucciolata di golden retriever da adottare per non farli sopprimere.

Ogni tanto c'erano le bufale di allarme sociale, come i coloranti cancerogeni nelle merendine o i negozi degli extracomunitari che avevano botole nei camerini per rapire le ragazze più attraenti e rivenderle come schiave nei paesi arabi, e c'erano anche bufale riguardanti i politici e i governanti. Ma i disseminatori di queste false notizie erano goffi e caotici, senza un piano, un leader o una guida che li coordinasse.

Per una vasta fetta delle persone comuni, per i non addetti ai lavori, la bufala o la fake news è ancora fatta così, basata su errori ed equivoci in buona fede, propagata dilettantescamente. In altre parole, non viene vista come un problema grave. Il termine stesso, "bufala", suona frivolo e sminuisce il tema.

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E questa è, a mio avviso, la prima sfida che dobbiamo porci: come possiamo informare il pubblico che la bufala non è più soltanto una bufala, ma è diventata una disinformazione studiata, pianificata, politicizzata ma anche commercializzata, che sposta opinioni, elezioni, scelte sanitarie e produce profitti enormi?

Credo che servano urgentemente strumenti e canali di comunicazione di massa che smascherino e rivelino al grande pubblico il business della falsa notizia, del clickbaiting, dell'allarme pilotato per vendere paccottiglia.

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Chi diffonde bufale si arricchisce (sulle spalle della comunità)

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Paolo Attivissimo

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