Dyson accusa Siemens e Bosch di produrre aspirapolvere che consumano più del doppio rispetto a quanto dichiarato e certificato.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-10-2015]
Quando il cosiddetto "caso Volkswagen", relativo all'addomestica- mento dei test sulle emissioni delle auto da parte dell'azienda tedesca, è diventato di dominio pubblico molte reazioni si potevano condensare nella frase «Chissà quanti altri fanno lo stesso e non lo sappiamo».
Dyson, azienda britannica di elettrodomestici e in particolare di aspirapolvere, ha preso l'occasione al balzo e trasportato la questione nel proprio settore, accusando Bosch e Siemens di barare sui test di efficienza energetica cui sono sottoposti i loro aspirapolvere per ottenere le certificazioni.
In particolare sotto accusa sono i modelli Siemens Q8.0 e Bosch GL80 In'Genius ProPerform, entrambi caratterizzati dalla certificazione energetica AAAA in quanto ufficialmente hanno un consumo massimo di 750 W. Secondo Dyson tale cifra è completamente sbagliata, dato che test condotti dall'azienda in scenari reali avrebbero rivelato che quei modelli arrivano a oltre 1.600 W, ossia il massimo permesso dalle direttive europee per gli aspirapolvere.
Il produttore britannico si spinge oltre e afferma che i buoni risultati ottenuti durante i test di certificazione sarebbero ottenuti con l'inganno grazie a un sensore che aumenta la potenza del motore quando l'elettrodomestico sta effettivamente aspirando polvere e la limita quando invece è sottoposto a test, in condizioni di laboratorio.
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Sia Bosch sia Siemens respingono ogni accusa, affermando che i loro prodotti si comportano esattamente allo stesso modo in laboratorio e durante l'uso domestico. Dyson, dal canto proprio, afferma che i test voluti dalla UE non tengono in conto gli scenari reali, nei quali gli aspirapolvere Dyson eccellerebbero mentre i concorrenti dovrebbero ricorrere a stratagemmi.
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