Il problema riguarda oltre 70.000 server.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-06-2016]
Oltre 70.000 server web appartenenti a Visa e 184 server (tra i quali ce ne sono alcuni appartenenti alla Deutsche Börse e all'associazione bancaria polacca Zwizek Banków Polskich) sono vulnerabili e possono cadere di fronte a un attacco vecchio ormai di decenni.
La minaccia è stata rilevata da un gruppo di ricercatori, che hanno battezzato l'attacco forbidden attack, ossia attacco proibito per via di ciò che lo rende possibile.
Il cuore del problema sta nel fatto che, contravvenendo alle specifiche del protocollo TLS, i server in pericolo riutilizzano il nonce crittografico. Ciò che rende i server vulnerabili è quindi l'aver attuato una pratica proibita: di qui il nome.
A causa di questa implementazione scorretta diventa possibile, se c'è modi di monitorare la connessione per esempio attraverso una rete Wi-Fi non sicura, di manipolare le trasmissioni di dati senza che alcuno se ne accorga.
«Ciò porta a un fallimento catastrofico della sicurezza, anche se il nonce è riadoperato una sola volta, e consente di portare un attacco contro HTTP» scrivono i ricercatori.
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Fortunatamente, riuscire a violare i 70.000 server web indicati come vulnerabili non è banale. I ricercatori infatti sostengono che, per far sì che il server riutilizzi un nonce su più connessioni, è necessario inviargli terabyte di dati: il rischio, dunque, sembra essere «più teorico che pratico», anche se l'ovvia raccomandazione è non ignorare alcuna possibilità, per quanto remota.
Dal momento in cui i ricercatori hanno fatto la loro scansione, individuando i server vulnerabili, gli amministratori di sistema hanno avuto modo di intervenire applicando le patch su alcune delle macchine.
Tuttavia, Aaron Zauner, uno degli autori della ricerca, ritiene che il pericolo venga preso troppo alla leggera e che gli interventi correttivi non siano abbastanza celeri: «Sono piuttosto sicuro che, se rifaremo la scansione tra un anno o giù di lì, i numeri non saranno cambiati di molto».
Qui sotto, un video che dimostra come sia possibile attuare il forbidden attack.
Visa sostiene che il problema è stato risolto e segnala che i sistemi di pagamento non hanno subito alcuna implicazione. In una nota dell'azienda si legge: "I siti interessati da questo problema sono stati i siti di marketing di Visa. Ciò significa che i sistemi di pagamento Visa non sono stati colpiti da questa anomalia, né tantomeno i dati sensibili di alcun titolare Visa."
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