Aspettiamoci un aumento dei prezzi dei dispositivi elettronici, dalle CPU alle console, passando per gli smartphone.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 27-08-2021]
Già da tempo s'è notato un aumento generalizzato dei prezzi dei componenti elettronici e, di conseguenza, dei prodotti che ne fanno uso: oltre al noto caso delle schede grafiche (il cui prezzo è stato gonfiato anche dalla richiesta di prodotti proveniente dal mondo dei miner di criptovalute) anche processori e dispositivi vari hanno registrato una crescita del costo al consumatore.
Le cose non miglioreranno. TSMC, il maggior produttore di chip al mondo, ha annunciato una crescita dei prezzi dal 7% al 20% prima della fine dell'anno.
A crescere maggiormente saranno i chip realizzati con i più vecchi processi produttivi da 16 nanometri in su; per quelli costruiti con processi al di sotto dei 16 nanometri, invece, il rincaro arriva al massimo al 10%.
Le aziende che acquistano i chip da TSMC si troveranno quindi a sborsare cifre maggiori, e fatalmente vorranno rientrare della spesa rifacendosi sugli acquirenti dei loro prodotti. Poiché tra i clienti di TSMC ci sono nomi come Apple, Qualcomm e AMD (che usa chip a 7 nanometri per la serie di CPU Ryzen 7000 e nei processori di PlayStation 5 e Xbox Series X), il numero di dispositivi affetti per i quali sono prevedibili aumenti di prezzo è enorme.
Né bisogna dimenticare che i chip si trovano ormai dappertutto: anche i costruttori di auto sono grandi clienti di TSMC, e perciò è possibile che anche questo settore non sarà lasciato tranquillo.
Secondo il Wall Street Journal TSMC avrebbe deciso gli aumenti al fine di frenare la domanda, che al momento è «fuori controllo», e per fare così in modo che ci siano sempre prodotti disponibili per quegli acquirenti (aziendali) che non possono fare a meno di comprare, indipendentemente dal prezzo: le difficoltà di reperimento di certi prodotti - dalle già citata schede grafiche alle console per videogiochi, ma anche certi modelli di processori - sarebbe la prova della consistenza della domanda allo stato attuale.
Inoltre, sul lungo periodo, un maggiore afflusso di denaro nelle casse di TSMC servirà a mantenere l'azienda concorrenziale, tramite investimenti aggressivi, sul mercato, dove ha perso quote nel settore dei chip meno avanzati, essendosi di recente concentrata soprattutto sui chip più sofisticati.
«TSMC alla fine ha deciso di alzare i prezzi per seguire l'andamento, rimediando al modo errato in cui ha investito i propri capitali» ha commentato Andrew Lu, analista di Sinolink Securities, spiegando la decisione. A pagare per quell'errore, quindi, in fin dei conti saranno gli utenti.
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