UE, piano da 43 miliardi per contrastare la crisi dei chip

11 di questi serviranno a riportare in Europa la ricerca e lo sviluppo.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-02-2022]

europa chip semiconduttori

11 miliardi di euro: tanto intende stanziare la Commissione Europea per far fronte alla crisi dei chip potenziando la ricerca e lo sviluppo sul territorio della UE tramite una proposta di legge che contiene tutta una serie di misure volte a «garantire la sicurezza dell'approvvigionamento, la resilienza e la leadership tecnologica dell'UE nell'ambito delle tecnologie e delle applicazioni dei semiconduttori».

La scarsità di chip dovrebbe ormai essere nota a tutti e, poiché una soluzione definitiva a questo problema non pare essere facile da raggiungere, la Commissione ha deciso di prendere di petto la questione dando il via a un piano che riporti in Europa la produzione dei chip stessi, con l'obiettivo di raddoppiare la quota di mercato in questo settore detenuta dall'Unione Europea entro il 2030, arrivando dunque al 20%.

Gli 11 miliardi di cui parlavamo all'inizio servono a sostenere l'iniziativa Chips for Europe che, unendo le forze degli enti pubblici e dell'iniziativa privata, conta di riuscire a «rafforzare la ricerca, lo sviluppo e l'innovazione esistenti, garantire la diffusione di strumenti semiconduttori avanzati, creare linee pilota per la realizzazione di prototipi, la sperimentazione e il test di nuovi dispositivi per applicazioni della vita reale innovative, formare il personale e sviluppare una comprensione approfondita dell'ecosistema e della catena del valore dei semiconduttori».

Il capitale complessivo a disposizione per ridare linfa all'industria europea dei seminconduttori è però più ampio: tra iniziative pubbliche e private sono previsti investimenti per 43 miliardi di euro, che serviranno anche a stabilire «misure per prepararsi a eventuali future perturbazioni delle catene di approvvigionamento, prevenirle, anticiparle e rispondervi rapidamente, in collaborazione con gli Stati membri e i partner internazionali».

Al fine di attuare questo piano, la proposta prevede che gli Stati avviino «immediatamente gli sforzi di coordinamento in linea con la raccomandazione per comprendere l'attuale stato della catena del valore dei semiconduttori nell'UE, così da anticipare possibili perturbazioni e adottare le misure correttive necessarie per superare l'attuale carenza fino all'adozione del regolamento».

La crisi è infatti già in atto, ma affinché la proposta della Commissione sia approvata è necessario che prima essa sia discussa dal Parlamento europeo e dai singoli Stati: solo a quel punto il regolamento sarà applicato sul territorio dell'Unione. Considerando però come tutte le nazioni stiano cercando di avvantaggiarsi sul fronte dei semiconduttori, i tempi per agire non sono molto ampi.

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Commenti all'articolo (4)

Ok per i chip ma per tutto il resto la cui produzione abbiamo demandato all'est asiatico per rimpolpare i portafogli di investitori e capitalisti depauperando le conoscenze e capacità industriali nonché molte maestranze europee? A me pare francamente un atteggiamento ipocrita e cerchiobottista oltre che assai ritardatario.
19-2-2022 15:48

{adriano}
Prevenire no, vero?! Sempre correre dietro a ciò che persino un cittadino qualunque può immaginare. Vabbé, sempre meglio di niente.....
17-2-2022 14:36

{utente anonimo}
Così invece delle backdoor hardware di stato americane avremo le backdoor hardware di stato europee
14-2-2022 07:32

Messa così, sembra che la sola preoccupazione sia trovare il modo per continuare a garantire l'aspetto quantitativo della disponibilità, mentre dovrebbero cominciare a pensare a quello qualitativo. Un device moderno ha un'obsolescenza da usura molto limitata, ma tecnologicamente è estremamente alta se ci si aspetta che un utente cambi il... Leggi tutto
11-2-2022 12:41

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