Il produttore ricorda ai giocatori che al massimo diventano titolari di una licenza d'uso limitata.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-04-2025]
Nel dicembre 2023 Ubisoft annunciò la chiusura dei server di The Crew, un gioco di corse online lanciato nel 2014, rendendo il titolo completamente inaccessibile a partire dal 31 marzo dell'anno seguente.
store digitali: le licenze vennero revocate dalle librerie degli utenti, impedendo qualsiasi accesso al titolo, anche in modalità a giocatore singolo.
La decisione scatenò un'ondata di proteste culminata in una class action tuttora in corso negli Stati Uniti. In essa i giocatori accusano Ubisoft di aver reso inutilizzabile un prodotto acquistato, violando i diritti dei consumatori.
In questi giorni, per l'appunto nella cornice della causa legale, Ubisoft ha fornito il proprio punto di vista: ha sostenuto che i giocatori in realtà non hanno mai posseduto The Crew in senso pieno, ma hanno acquistato solo una licenza limitata per accedervi.
Secondo l'azienda, il pagamento del gioco non garantisce un diritto di proprietà perpetuo, ma un accesso condizionato alla disponibilità dei server e alle decisioni aziendali.
Questa posizione, espressa in documenti legali, ha riacceso il dibattito sulla proprietà digitale. Ubisoft sottolinea come i giocatori abbiano comunque usufruito del titolo per anni prima della chiusura, suggerendo che il valore pagato sia stato ampiamente ammortizzato.
I querelanti, tuttavia, non accettano questa linea difensiva. Hanno paragonato la chiusura dei server a un produttore di flipper che entra in casa per rimuovere componenti essenziali, lasciando solo un guscio vuoto.
Inoltre il mese scorso hanno aggiunto un'accusa legata alla valuta utilizzata all'interno del gioco, sostenendo che i crediti acquistati, considerabili come buoni regalo, secondo le leggi della California non debbano "scadere"; eppure sono diventati inutilizzabili con la chiusura del gioco.
La vicenda è l'ennesima critica verso il modello di distribuzione digitale, non soltanto dei videogiochi, ma di tutti i software. In base essa le aziende mantengono il controllo sui prodotti anche dopo l'acquisto.
Ubisoft considera i giochi come servizi temporanei piuttosto che beni posseduti: questa posizione è stata definita da alcuni come un precedente preoccupante per il futuro dei videogiochi.
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Homer S.