Dieci anni fa aveva inizio un'inchiesta giudiziaria che avrebbe cambiato il corso della storia d'Italia: Mani Pulite. In questi giorni è nato un sito Web che ricorda quei giorni e fa il punto sulle iniziative di chi si batte contro la restaurazione di metodi e pratiche che si pensavano tramontati per sempre.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-02-2002]
Dieci anni partiva l'operazione Mani Pulite: un'inchiesta giudiziaria, portata avanti dalla Procura del Palazzo di Giustizia di Milano, che farà luce sui misteri della Tangentopoli italiana, l'intreccio corrotto tra politica e affari, un'inchiesta che modificherà il corso della storia del nostro Paese, niente sarà più come prima nella politica e nell'economia italiana.
Sarà la prima inchiesta giudiziaria che farà un massiccio uso dell'informatica: i floppy sostituiranno i vecchi faldoni; Di Pietro e Colombo, coadiuvati da volenterosi e autodidatti sottoufficiali dei Carabinieri e della Finanza, incamereranno migliaia di dati, di nomi, di conti correnti che, altrimenti, con i vecchi sistemi non avrebbero mai potuto essere gestiti.
Gli inquirenti acquisiranno decine e decine di archivi informatizzati, in cui senza molte barriere si potranno vedere passaggi di denaro in cambio di appalti, regolari e periodici finanziamenti illeciti ai partiti di allora.
Tutto ciò oggi sembra lontano e dimenticato: i giudici che in quei giorni venivano acclamati come eroi dall'opinione pubblica, vengono messi sul banco degli imputati come faziosi e antidemocratici; le forze politiche che facevano a gara nel solidarizzare con l'azione moralizzatrice della magistratura, ora fanno a gara nel prenderne le distanze.
Un vasto movimento d'opinione pubblica, spesso lontano e indipendente dalla stessa opposizione politica, non vuole dimenticare quei giorni, non vuole che si ritorni a considerare la corruzione un fatto fisiologico, inevitabile e accompagnato dall'indifferenza generale.
Un sito Web, ManiPulite.it, è nato per ricordare la storia di questa inchiesta, le iniziative che vengono messe in piedi per difendere l'autonomia e l'imparzialità della giustizia. Su questo sito si possono trovare articoli di politici e giornalisti (anche di diversa tendenza politica) e ci sono anche un Forum e una mailing list.
La newsletter del sito in meno di 15 giorni ha già raccolto 10.000 iscritti: i suoi responsabili denunciano quotidianamente l'attacco di decine e decine virus informatici, segno che il sito dà fastidio e gli attacchi di questo tipo non sono solo di un certo colore.
Nei giorni scorsi c'è stato il Netstrike contro il sito del Ministero della Giustizia: la mia opinione personale è che, senza condannare di per sé lo strumento del Netstrike, ai fini della battaglia per una giustizia uguale per tutti valga molto di più un sito come questo, piuttosto che azioni dimostrative che, di loro natura, possono avere un effetto molto limitato nel tempo e circoscritto.
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