Niente Pinguini al Ministero

A quanto pare, il Ministro dell'Economia e delle Finanze proprio non ama il Pinguino. In un bando di gara, attualmente in corso, mediante il quale il Ministero intende acquisire un sistema informativo basato su Unix, c'è un esplicito divieto: "Il Sistema Operativo non dovrà appartenere alla categoria degli Open Source". Il che, tradotto dal burocratese, significa più o meno: "Non vogliamo Linux tra i piedi".



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-03-2002]

Fatevi un giretto sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze: a tempo perso, potete provare a cercare la parola "unix" con il motore di ricerca attivo sulla destra della home page.

Trovato qualcosa? No? Risposta esatta.

E ne avete concluso che nel sito non si parla di Unix? Si? Risposta errata.

Riproviamo insieme. Digitate "unix" nel campicillo e cliccate sul pulsante "cerca"... Anche stavolta niente, vero? Ma adesso cliccate sulla location bar del browser (il campo in cui si digita l'URL da visitare), portate il cursore in fondo alla riga e digitate la parolina magica, "unix", senza virgolette. Poi premete "Invio".

E' andata meglio, scommetto.

Beh, sembra proprio che ci sia qualche trascurabile (e infatti trascurato da tempo) problemino nella gestione dei parametri della ricerca. Può darsi che il tutto rientri nel supporto a una delle tre "I" tanto care, in campagna elettorale, al nostro Presidente del Consiglio... Ricordate? Impresa, Inglese, Internet. Che la terza si sia persa per strada? Misteri del Belpaese.

Ma, visto che adesso qualche cosa avete trovato, insistete, e cliccate sul pulsante in basso a destra per avanzare alla seconda pagina. Più o meno verso la fine, è elencato un documento intitolato "ALLEGATO 6 CAPITOLATO TECNICO PER L'ACQUISIZIONE...", relativo ad un bando di gara, attualmente in corso, mediante il quale il Ministero intende acquisire un sistema informativo basato su Unix.

Tra l'altro, si tratta di un file Word e non mi pare corretto che la Pubblica Amministrazione diffonda documenti in un formato proprietario, costringendo i Cittadini che intendano leggerli ad acquistare la necessaria licenza software: soprattutto quando si tratta, come in questo caso, di informazioni relative a concorsi e bandi pubblici.

Ma, anche se ci introduce in argomento, neppure questo è il punto. Se avete la pazienza di leggere il documento in questione, scoprirete che (cito testualmente) "*Il Sistema Operativo non dovrà appartenere alla categoria degli Open Source". Il che, tradotto dal burocratese, significa più o meno: "Non vogliamo Linux tra i piedi".

Perché? Ragioniamo. Soffermandosi sulle caratteristiche richieste per il sistema informativo nel suo complesso (partizionabilità a caldo delle risorse hardware e altre "feature" tipiche di sistemi high-end), è facile leggere tra le righe i nomi di alcuni (pochi) nomi blasonati dell'informatica mondiale. Quasi come se l'allegato fosse stato redatto avendo già in mente specifici sistemi di altrettanto specifici produttori.

Linux potrebbe essere un pericoloso outsider: un'offerta che ne proponesse l'utilizzo, presentando costi necessariamente inferiori, e di parecchio, rischierebbe di spiazzare posizioni che si presumono consolidate in partenza. Ora, si sa, quel che non costa non genera "business".

Ma allora i Ministri della destra vogliono per forza spendere tanti soldi (del contribuente) quando potrebbero almeno provare a risparmiarli: una riflessione politica non nuova, che ha un suo fondamento. Devo però aggiungere, per correttezza, che non sono a conoscenza di progetti informatici open source varati dal Governo precedente, di opposta ideologia. Se i lettori ne hanno notizia, me li segnalino: sarò felice di scriverne su Zeus News.

A questo punto è necessario chiedersi: Linux sarebbe stato davvero in grado di entrare in competizione?

Risultati analoghi a quelli normalmente forniti dal partizonamento variabile delle risorse potrebbero essere ottenuti con clusters (gruppi) di computers controllati mediante programmi appositi, come Mosix o Beowulf, entrambi open source e gratuiti. Inoltre esistono versioni per Linux di tutti i software Oracle (orientati all'implementazione e gestione di databases e delle applicazioni correlate) citati nel capitolato. Ma... c'è un ma. Non mi risulta, e la cosa mi è stata confermata direttamente da IBM, che le versioni Enterprise 3.02 e 3.5 di WebSphere, il web application server di Big Blue, siano mai state rilasciate per Linux. E' disponibile la versione 4.1, ma la 3.02 e la 3.5, esplicitamente indicate nel capitolato, sono state, per così dire, "saltate". E questo, di per sè, esclude il Pinguino dalla corsa, senza alcuna necessità di cassare "per decreto" il software open source.

Semplice disinformazione? Può darsi, tutto può darsi. A meno che... considerata l'obsolescenza di WebSphere 3, non si sapesse già imminente, al momento della stesura del bando, la migrazione alla versione 4. Nel qual caso, ovviamente, Linux avrebbe potuto tornare alla carica. A pieno titolo.

Insomma, un pasticcio e una brutta figura. Una delle tante disavventure che i nostri italioti politicanti sono soliti incassare con la più incredibile faccia tosta e serena indifferenza: lo sappiamo, paga Pantalone.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (0)


La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Qual è il motivo principale che ti può far desistere (oppure no) dal compiere un acquisto online?
La scarsa accessibilità del sito di ecommerce.
I tempi di consegna non certi.
La scomodità di dover rimanere a casa o di dover concordare la consegna con il corriere.
La possibilità che il pacco vada perso, se la spedizione non è tracciata.
La poca fiducia riposta nel negozio online.
Il prezzo maggiore del prodotto.
Le spese di spedizione elevate.
Il sovrapprezzo applicato per la spedizione contrassegno.
La scomodità di dover rispedire il pacco qualora la merce ricevuta sia danneggiata o difettosa.
La maggior difficoltà a far valere le condizioni di garanzia.
L'impossibilità di trattare sul prezzo o di chiedere uno sconto.
La poca fiducia riposta nei sistemi di pagamento online disponibili.

Mostra i risultati (2505 voti)
Luglio 2025
La IA di Google "fa calare il traffico" ai siti web: parte la denuncia alla Commissione Europea
Il frigorifero di Samsung che fa a meno del gas: sfrutta l'effetto Peltier
Il pericolo delle eSIM
SPID, l'addio è ufficiale: il governo punta su CIE e IT Wallet
Bollette gonfiate, le strategie illecite. Scandalo energetico in Italia
Eliza colpisce ancora
Fuga da Windows: in tre anni ha perso 400 milioni di utenti. Preferiti Android, Mac e Linux
Giugno 2025
Windows 10, aggiornamenti gratuiti per tutti. Ma ci sono requisiti da rispettare
Addio, vecchia carta d'identità: è obbligatorio passare alla CIE entro agosto 2026
16 miliardi di nomi utente e password finiscono online: coinvolti anche Facebook, Google e Apple
Tracciamento delle notifiche: ultima frontiera
Amazon stringe sui resi: la finestra scende da 30 a 14 giorni
Passare a Windows 11 è più semplice con Windows Migration. La fine di Windows 10 è già arrivata
WhatsApp, ecco perché stai ricevendo un messaggio che ti chiede di aggiungere l'indirizzo email
Richiamati oltre un milione di power bank: potrebbero surriscaldarsi fino a prendere fuoco
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 13 luglio


web metrics