Il quotidiano della Grande Mela dal 2011 farà pagare l'accesso alle news online. Pro e contro di una scelta controcorrente.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-01-2010]
Come era nell'aria da qualche tempo, il New York Times ha deciso che per leggere le notizie online bisognerà pagare. La mossa, in assoluta controtendenza rispetto al "tutto gratis" di Internet, viene giustificata dall'editore con la maggiore qualità che i lettori potranno trovare sul sito del New York Times rispetto ad altri giornali online.
L'editore ha affermato: "I nostri lettori sono molto fedeli e siamo convinti che pagheranno per i nostri contenuti digitali". Si tratta in realtà di un ritorno al passato, visto che fino al 2007 il sito del New York Times era accessibile solo dagli abbonati. Da quell'anno si aprì l'accesso a tutti, tentando di reggersi con la sola pubblicità.
L'esperimento a quanto pare non è riuscito e così l'editore tenta nuovamente la carta dell'accesso "premium". Il passaggio avverrà moderatamente e senza troppa fretta, non prima del gennaio 2011. Il quotidiano deciderà un certo numero di articoli a cui i lettori potranno accedere gratuitamente; al di là di questi, verrà chiesta la sottoscrizione di un abbonamento o il pagamento di una quota.
Zeus News è online da oltre dieci anni: non sarei onesto se non dicessi che almeno qualche volta mi è passata per la testa l'idea di chiedere un contributo ai lettori per poter continuare a lavorare e a pubblicare notizie. Ma quanti lettori scapperebbero su un altro sito e quanti accetterebbero di pagare una piccola quota per leggere le news di Zeus?
Ma oltre che essere editore sono prima di tutto un lettore come tutti voi, e comprendo bene le motivazioni degli utenti. Perché pagare se gli stessi contenuti, le stesse notizie, magari scritte "meno bene", sono però disponibili altrove gratuitamente? Ammesso e non concesso che la qualità del sito che richiede il pagamento di una quota o di un abbonamento sia maggiore di altri.
La faccenda poi si complica ancora di più se, vivendo in un paese come l'Italia, ci si trova di fronte a incongruenze come i finanziamenti pubblici alla stampa. Se un giornale (online o offline) non ce la fa ad andare avanti è corretto che riceva un finanziamento pubblico? E perché solo alcuni e altri no?
Attendo i vostri commenti nel forum qui sotto, sia dei semplici lettori, sia di chi pubblica un blog o un sito di news.
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