L'orsetto robot ricorda l'orario delle medicine, legge le emozioni sul viso dei propri assistiti e molto altro.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-04-2010]
E' vero che invecchiando si ritorna un po' bambini oppure il gadget di Mr. Bean ha fatto scuola; comunque i pubblicitari non si sono lasciati sfuggire l'occasione di travestire l'ennesimo robottino dagli occhi a mandorla con l'immagine stessa della tenerezza che quasi tutti si sono portati appresso dall'infanzia.
La "macchina intelligente" ideata e realizata da un'equipe mista nippo-australiana è in grado di riconoscere le persone, di ricordar loro i farmaci da assumere nell'arco della giornata, di assisterli nella deambulazione e perfino di preparare il pranzo.
Insomma è una specie di "badante" in servizio a tempo pieno un giorno dopo l'altro, che non mangia, non dorme e non necessita di stipendio né di contributi assicurativi.
Si chiama Mathilda e prima vista potrebbe sembrare una realizzazione fantastica; in realtà dovrebbe forse essere letta come una delle cose più tristi realizzate sinora, in quanto certifica lo stato di abbandono, di incomunicabilità e di solitudine esistenziale in cui si trovano spesso le persone, specialmente della terza età.
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