Nuove certezze per Telecom

La sentenza dell'Autority per le Comunicazioni e l'accordo con i sindacati per ridurre in modo indolore gli organici rendono più tranquilla la gestione di Telecom Italia. I nuovi assunti (tra cui i dipendenti di Blu in mobilità) potranno però essere licenziati anche senza giusta causa.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-05-2002]

In tutta Europa la crisi delle telecomunicazioni abbatte le Borse e rende più precaria la prospettiva, a breve, di una ripresa economica: gravano sulle maggiori Telecom europee tanti debiti, non ultimi quelli fatti per vincere le licenze Umts nelle onerose gare che i Governi europei hanno indetto.

La situazione di Telecom Italia appare più tranquilla: l'indebitamento pesa meno che per altri concorrenti, come Deutsche Telecom o France Telecom, ed è affrontato con una politica d'urto di dismissione delle partecipazioni estere e di quanto non fa parte, strettamente, del business core telefonico.

Nuovi fatti rendono ancora più tranquilla la navigazione dei nuovi azionisti e manager del colosso telefonico. Si tratta della decisione dell'Autority per le Comunicazioni della scorsa settimana di non accogliere la richiesta dei concorrenti di Telecom Italia di giungere alla separazione delle attività di Rete dalle attività commerciali dell'ex monopolista: una divisione societaria, o perlomeno divisionale.

Per l'Autority, presieduta da Enzo Cheli, è sufficiente una divisione contabile tra costi e introiti derivanti dalle attività di Rete, in cui Telecom Italia è fornitrice nei confronti dei suoi stessi concorrenti, e le attività di commercializzazione del traffico e dei servizi telefonici. Nessun problema in questo senso: basterà una maggiore autonomia della direzione wholesale, oggi incorporata nella business unit di Telecom Italia denominata Domestic wireline e diretta da Riccardo Ruggiero.

L'altro punto fermo della strategia di Telecom è l'accordo, appena raggiunto, con i Sindacati confederali per tagliare gli organici di 5.000 unità, in cambio di 3.000 nuove assunzioni. Mentre Fiat, alle prese con una delle sue più gravi crisi, deve semplicemente ridurre gli organici, per Telecom Italia si tratta di rinnovare le proprie risorse umane: fuori i cinquantenni per assumere venti-trentenni più flessibili per i propri Call Center, che costeranno meno perchè si applicherà il nuovo contratto delle telecomunicazioni, meno oneroso dei vecchi contratti Sip-Telecom.

All'interno delle nuove assunzioni ci sono anche gli addetti dell'ex gestore Blu, in via di smembramento, di cui Telecom Italia si farà carico (è il prezzo politico dell'accordo).

Le 3.000 assunzioni saranno le prime a sottostare al nuovo art. 18, così come è stato rivisto dal governo Berlusconi: per 4 anni, a differenza degli altri dipendenti Telecom Italia, questi lavoratori potranno essere licenziati anche senza giusta causa, ma ricevendo soltanto un indenizzo economico.

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Pier Luigi Tolardo

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