Nei ghiacciai di alta quota vive un microorganismo in grado di degradare gli idrocarburi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-10-2011]
Tutto è iniziato quando i microbiologi Fabrizio Cappa e Pier Sandro Cocconcelli della Facoltà di Agraria dell'Università Cattolica di Piacenza hanno iniziato a studiare le popolazioni microbiche che vivono in ambienti estremi.
Entrambi appassionati di montagna e incuriositi dalle scoperte di organismi viventi nei ghiacciai, a basse temperature, hanno avviato una ricerca sulla biodiversità microbica nei ghiacciai alpini, «ambienti paradossalmente poco studiati dal punto di vista microbiologico rispetto ad altre aree più oggetto di analisi scientifiche, come ad esempio i ghiacciai dell'Antartide o della Groenlandia».
Per poter prelevare facilmente campioni di ghiaccio hanno deciso di concetrarsi sul massiccio montuoso dell'Ortles-Cevedale, vicino al Passo dello Stelvio.
Le analisi chimiche hanno poi individuato una consistente presenza di inquinanti, idrocarburi policiclici aromatici (derivati della combustione dei derivati del petrolio) e policlorobifenili (Pcb) provenienti da lubrificanti.
A questo punto si è verificata la scoperta ancora più interessante: analizzando i microorganismi scoperti ne è stato individuato uno che «è in grado, anche a basse temperature, di nutrirsi e degradare questi composti organici inquinanti. Adesso bisogna capire, con le adeguate prove di laboratorio, quali siano le sue potenzialità nel risanamento di ambienti inquinati» come spiega Cappa.
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