Un accordo tra gli editori e l'azienda della Mela terrebbe artificialmente alti i prezzi dei libri elettronici.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-12-2011]
È da marzo che l'Unione Europea sta indagando sul mercato degli e-book: da mesi la situazione e il ruolo di alcuni editori fanno sospettare l'esistenza di un cartello, creato per mantenere alti in maniera artificiale i prezzi.
Ora, le autorità di Bruxelles hanno deciso di uscire allo scoperto e di fare accuse precise, avviando un'istruttoria contro Hachette Livre, Harper Collins, Simon & Schuster, Penguin e Verlagsgruppe Georg von Holzbrinck (padrone di Mcmillan), che avrebbero agito «con il possibile aiuto di Apple».
Per capire da dove nasce questa vicenda occorre andare agli inizi del mercato degli e-book quando Amazon, allora praticamente unico soggetto attivo in questo settore, iniziò a offrire il Kindle e libri elettronici a prezzi estremamente bassi, decisamente inferiori ai prezzi di copertina delle controparti cartacee. L'articolo continua qui sotto.
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Poi arrivò Apple, in ritardo sul colosso creato da Jeff Bezos ma decisa a riguadagnare il terreno perduto; e gli editori intravidero la salvezza.
Secondo la ricostruzione ipotizzata dall'avvocato Steve Berman, dello studio legale Hagen Berman, gli editori - ognuno dei quali, da solo, non avrebbe potuto costringere Amazon ad alzare i prezzi - si allearono tra loro e con Apple, creando il cosiddetto Agency Model.
In questo modo gli editori potevano finalmente stabilire in prima persona i prezzi finali di vendita dei singoli libri elettronici, che potevano così essere tenuti artificialmente alti.
Infatti, da quando Apple è entrata in partita, Amazon ha sentito crescere la pressione degli editori, i quali hanno iniziato a pretendere prezzi più alti: soltanto lo scorso febbraio (poco prima che la UE iniziasse le indagini) Mcmillan, uno degli editori oggetto dell'istruttoria, ha preteso che Amazon alzasse i prezzi, e questa ha risposto dicendo che avrebbe dovuto adeguarsi pur ritenendo che sarebbero diventati inutilmente alti.
È su questa situazione che l'Europa sta indagando, ed è per questo che tra i soggetti coinvolti Amazon non c'è.
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