Un asteroide ha appena sfiorato il nostro pianeta e un altro si avvicinerà domani. NEOShield studia come difendersi.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-01-2012]
Il mese di gennaio va chiudendosi con la visita di due asteroidi: il primo, 2012 BX32, è passato venerdì scorso (arrivando a meno di 60.000 km di distanza), l'altro passerà domani.
Questo secondo corpo celeste si chiama 433 Eros, ed è una vecchia conoscenza: è stato infatti scoperto nel 1898, ed è stato il primo a essere classificato come un Near-Earth Object (NEO), un asteroide la cui orbita è vicina a quella della Terra.
Eros passerà a 26,7 milioni di chilometri da noi e non rappresenta un pericolo, ma i vari NEO sono potenzialmente oggetti pericolosi, e per far fronte all'eventualità - in fondo non così remota - che un giorno un asteroide arrivi a schiantarsi sul nostro pianeta Europa, Russia e Stati Uniti stanno studiando un piano di difesa.
Il progetto si chiama NEOShield (shield, in inglese, significa scudo) e si occupa di studiare tre diverse alternative possibili per deviare l'orbita di un asteroide che minacci di dirigersi verso la Terra.
La prima prevede di lanciare un veicolo spaziale che rilasci un oggetto da far scontrare con l'asteroide: l'impatto servirebbe a modificare la velocità del corpo celeste, che così arriverebbe all'appuntamento con la Terra in anticipo o in ritardo.
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Le domande cui NEOShield deve rispondere riguardano gli effetti di questa tecnica sui diversi tipi di asteroide: la diversa composizione, infatti, varia le conseguenze dell'impatto.
La seconda possibilità prevede il posizionamento di un veicolo spaziale nelle vicinanze dell'asteroide: la posizione sarebbe mantenuta da propulsioni ionici per anni, una decina o più. L'attrazione gravitazionale tra veicolo e bersaglio sarebbe a quel punto utilizzata per deviare la rotta dell'asteroide.
Il problema di questo approccio sta principalmente nell'impossibilità, allo stato attuale, di essere certi che una navicella spaziale sia in grado di operare autonomamente per tutto il tempo necessario.
La terza e ultima alternativa prevede l'esplosione di un ordigno nucleare sulla superficie o nelle vicinanze dell'asteroide bersaglio; anche in questo caso, la composizione del corpo celeste determina effetti diversi.
Il dottor Ralph Cordey, di Astrium UK, spiega che lo scopo di NEOShield è l'analisi di tutti i punti di vista, in modo da poter fornire informazioni dettagliate e fondate in caso di necessità.
La statistica, le osservazioni e le ispezioni geologiche suggeriscono che, in media, ogni anno un oggetto grande quanto un'auto colpisce la Terra; che ogni 2.000 anni circa a precipitare è un'oggetto grande quanto un campo da calcio; che, infine, lasciando trascorrere alcuni milioni di anni capita che cada sul nostro pianeta un asteroide il cui diametro si misura in chilometri.
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