Roberto Colaninno è l'ex proprietario di Telecom Italia mentre Rocco Sabelli è il suo ex direttore generale; ora acquistano l'Immsi, la società che possiede il patrimonio immobilare di Telecom Italia.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-11-2002]
Roberto Colaninno è entrato nella storia finanziaria d'Italia per aver lanciato un'Opa da 100.000 miliardi (di vecchie lire) per controllare Telecom Italia, ricco solo dei soldi della vendita di Omnitel a Vodafone e di Infostrada.
Ha caricato così di debiti Telecom Italia; in pratica ha comprato Telecom Italia con i soldi di Telecom Italia, e ne è dovuto uscire in seguito all'apertura di inchieste giudiziarie per conflitto di interessi nella vicenda legata alla fusione Seat-Tin.it.
Ancora non si è capito come Colaninno abbia potuto ipervalutare le attività Tin.it conferite a Seat guadagnando una fortuna personalmente, perchè anche azionista di Seat, a differenza delle centinaia di migliaia di piccoli azionisti che ci hanno rimesso una fortuna.
Tronchetti Provera pagò invece una liquidazione stratoferica (si parla di più di 15 milardi, senza contare le stock option) al maggiore collaboratore di Colaninno: Rocco Sabelli, che ai tempi di Colaninno, presidente e amministratore delegato, era il direttore generale di Telecom Italia.
Colaninno e Rocco Sabelli, che da Telecom Italia erano usciti dalla porta, ora vi rientrano dalla finestra: in società acquisteranno da Telecom Italia il pacchetto di controllo della Immsi, la società che possiede gran parte degli immobili Telecom Italia.
La Immsi era stata creata dallo stesso Colaninno, che ora se la compra per 10 milioni di Euro. Questi 10 milioni di Euro servono a Tronchetti Provera per pagare i debiti che fatto per comprare Telecom Italia da Colaninno e soci, e per pagare gli stessi debiti che Colaninno fece, per entrare in Telecom Italia e mentre era in Telecom Italia, con operazioni per lo meno azzardate.
L'indebitamento si ridurrà ma è facile ipotizzare che i costi di Telecom Italia nel tempo lieviteranno perché oggi una parte degli immobili della Immsi ospita sedi ed impianti Telecom Italia che dovranno essere trasferiti in altre sedi con affitti sicuramente più elevati.
La vicenda Telecom Italia dopo la privatizzazione si presenta come una vicenda in cui pochi hanno fatti ottimi affari e continuano a farne non sempre in modo troppo ortodosso e, comunque, solo attraverso giochi finanziari che poco hanno a che fare con lo sviluppo delle Tlc italiane.
Poi ci si meraviglia se, improvvisamente, ogni tanto salta fuori un caso come quello di Cragnotti e della Cirio, un'azienda sana portata sull'orlo del fallimento.
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