L'ascesa di Palladium comporterà sicuri costi per la certificazione di hardware e software. Per l'hardware il costo verrà come al solito ribaltato sull'utente finale, ma chi pagherà per il software open source? Ipotizziamo un futuro possibile in cui Palladium, il sistema nato per cancellare Linux, diventa il suo più grosso alleato.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 06-12-2002]
Forse sarò un po' in anticipo a parlarne, direte voi. In fondo Palladium non è neppure arrivato e già mi sto lamentando, potreste dirmi. In base a quello che dice Microsoft, infatti, Palladium arriverà solo nel 2003 o forse nel 2004... Questo non è del tutto esatto. In realtà Palladium è già arrivato, o meglio, è arrivato il suo fratellino, dentro la XBOX. Il risultato è stato quello di poter avere solo periferiche originali e giochi approvati da Microsoft.
Il sistema Palladium si avvale di due componenti: una parte fisica (e cioè un chip chiamato Fritz) e una parte software a livello di sistema operativo. Palladium si articola in varie fasi di controllo. Il chip si occupa di verificare che tutto l'hardware inserito all'interno sia certificato ed approvato e solo se tutto va bene provvede all'accensione; successivamente il controllo passa in mano al sistema operativo, che non permetterà l'installazione di software non certificato e autorizzato su quella macchina. Secondo Microsoft questo permetterà un maggior grado di sicurezza e di privacy, impedendo l'attacco del sistema da parte di virus, spyware e programmi ostili.
Ecco invece la mia ipotesi: innanzitutto spariranno molte case produttrici di hardware che non riusciranno a ottenere la certificazione; non dimentichiamo che il consorzio Palladium riunisce Microsoft, Compaq, HP, IBM, Intel e AMD, tutte società che non avranno problemi a sostenere ingenti spese per la certificazione dei loro prodotti; ma possiamo dire lo stesso delle centinaia di piccole case produttrici di hardware dell'estremo oriente? Questo porterà a un rincaro del costo dei PC per l'utente finale, con conseguente aumento dei ricavi per i grossi produttori.
E cosa succederà al software Open Source? O ai prodotti delle piccole Software House? Chi sosterrà i costi per la certificazione di questi prodotti? Saranno anche loro destinati all'estinzione. Questo è il progetto, neanche troppo nascosto, che sta dietro a Palladium.
Ecco spiegato perchè dico che Linux e Palladium sono nemici. Ma perché dovrebbero essere anche amici? E' presto detto.
Innanzitutto ho fiducia nello spirito libero che ha sempre contraddistinto il mondo informatico; tale spirito ha portato addirittura a un passo dall'estinzione la Apple, troppo ancorata alla sua architettura proprietaria, rispetto alla libertà del "PC compatibile", associata ai suoi costi ridotti. La stessa Apple ancora non ha dichiarato se aderirà o meno all'iniziativa Palladium.
Ritengo che il più grosso sostegno alla diffusione di Linux sarà la possibilità di usarlo senza dover sottostare a decisioni di altri riguardo il software e le periferiche da installare sul proprio PC. Nell'utenza home è poi generalizzato il rifiuto di pagare qualcosa che (in maniera sì illegale ma purtroppo molto diffusa) si ha sempre avuto gratis: il sistema operativo e gli applicativi Office.
Resta solo da vedere il sostegno che le case produttrici di hardware e software forniranno a Linux in questa delicata fase di transizione: la scelta più facile nell'immediato, cioè aderire a Palladium, potrebbe essere quella più dannosa per il loro stesso futuro.
Anche le società che ancora non hanno fornito sostegno a Linux hanno solo da perdere da una sua eventuale estromissione dal mercato desktop: l'assenza di concorrenza e il monopolio non hanno mai favorito il mercato.
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