[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-10-2025]
L'Italia si prepara a diventare il primo laboratorio europeo per la guida autonoma, con oltre 60 città candidate alla sperimentazione e un quadro normativo aggiornato che consente test su strada in modalità hands-off: l'auto guida completamente da sola, senza che il guidatore umano debba tenere le mani sul volante. L'annuncio è stato dato nel corso del Patto dei Sindaci 2025 dalla presidente della Commissione Europea: Ursula von der Leyen ha annunciato che l'Italia sarà il Paese capofila per la sperimentazione su larga scala dei veicoli a guida autonoma.
Sessanta città italiane tra cui Milano, Torino, Bologna e Genova hanno già manifestato la propria disponibilità ad accogliere i test su strada, con l'obiettivo di validare tecnologie e protocolli in un contesto urbano reale. Il progetto è denominato "Autonomous Driving: Italy in the Front Row" e mira a creare un ecosistema normativo e tecnologico condiviso, in grado di facilitare l'adozione della guida autonoma in Europa.
La svolta è stata resa possibile da un aggiornamento del regolamento UNECE (Commissione Economica per l'Europa delle Nazioni Unite) che da settembre consente ai veicoli dotati di sistemi avanzati di assistenza alla guida di operare in modalità hands-off sulle autostrade europee. Il nuovo quadro introduce la categoria delle manovre System-Initiated, riconoscendo la capacità dei software di gestire autonomamente frenate, cambi di corsia e correzioni di traiettoria, pur mantenendo l'obbligo di supervisione da parte del conducente.
In Italia il progetto coinvolge amministrazioni locali, università e centri di ricerca, con un incontro previsto il 1 dicembre a Roma per definire i protocolli operativi e i criteri tecnici. Secondo le stime, circa 500 chilometri di strade sarebbero già attrezzabili per i test, grazie agli investimenti del PNRR e al programma europeo 5G Corridor che punta a creare tratte autostradali connesse per la comunicazione in tempo reale tra veicoli e infrastrutture.
Il quadro normativo europeo resta frammentato e con regole diverse tra i Paesi in materia di responsabilità, omologazione e sicurezza. L'Italia si propone non solo come sede di test, ma anche come una sorta di centro normativo per la definizione degli standard continentali.
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