Autori ed editori però non vogliono che i loro libri passino "di mano in mano".
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-12-2002]
Amazon è una delle poche dotcom che, sia pure con tagli e ristrutturazione, sta superando la crisi della New Economy e riesce a dare dei quattrini ai suoi azionisti. Ci sta riuscendo anche grazie alla sua sezione per lo scambio dei libri usati, quasi un Napster dei libri. Secondo Jeff Bezos di Amazon.com il fatturato della libreria on line è cresciuto del 20% grazie a questa sezione.
Più di 3 milioni di dollari che portano Amazon a cercare partner europei: lo scopo è di esportare questo business (lo scambio di libri usati) in Gran Bretagna, Germania, Francia (e speriamo presto anche in Italia).
Il problema è che i potenti sindacati degli scrittori e degli editori sono decisi a porre fine a questa prassi ed hanno portato Amazon davanti ad un tribunale chiedendo milioni di danni. L'accusa è quella di ledere i diritti d'autore: lo scambio di libri usati porta soldi solo alla libreria mentre presumibilmente, autori ed editori vendono meno copie nuove e ci perdono.
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