Uno stop alla ricerca pubblica

Numerose sono le reazioni da parte degli accademici alle recenti proposte del Governo, ma quella del fisico Carlo Bernardini le riassume tutte: "Ho la stessa sensazione che si prova quando torni a casa e scopri che ci sono stati i ladri, hanno aperto i cassetti e buttato per terra le fotografie degli antenati".



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-01-2003]

Il mondo accademico è in fiamme. Per mesi il Governo ha garantito un aumento dei finanziamenti per i Centri Ricerca e le Università, che oggi si vedono drasticamente ridimensionati. Enti costretti a lavorare con fondi ridicoli rispetto a quelli stanziati per il ponte di Messina.

La protesta degli accademici è civile, si risolve in un minuto di silenzio, nulla di eclatante e rumoroso, ma che lascia ai ricercatori il tempo per poche e amare conclusioni. "Vogliono mettere la ricerca pubblica al servizio delle imprese" e "Questa è una dittatura" sono solo alcuni dei commenti sulla bocca del personale dei nostri centri ricerca raccolti al Cnr di Roma.

La protesta nasce dall'intenzione del Ministro Moratti di rivisitare il sistema: si parla (anzi, per meglio dire, ne sta discutendo il Parlamento) di sciogliere l'Istituto Nazionale di Fisica della Materia, fiore all'occhiello della nostra ricerca, che la Moratti vuole accorpare al Cnr; oppure ancora di inserire nella struttura del Cnr, tra il consiglio d'amministrazione ed i 108 istituti dell'ente, l'ulteriore livello gerarchico (e burocratico) dei dipartimenti.

Ma non solo. Il Ministro sta pensando di eludere le baronie universitarie e gli incarichi accademici a vita indicendo concorsi universitari ogni due anni, diversi per gli ordinari e gli associati. Secondo il Ministro poi saranno le Università a convocare "i professori che usciranno idonei dalle prove nazionali". Certamente, un modo intelligente per fare ricerca e ridurre le baronie è tagliare i fondi e poi indire concorsi che costano cifre considerevoli, in modo da reindirizzare gli investimenti verso spese sterili invece che in valida ricerca, che è il prodotto per il quale i cittadini pagano.

Quella che riconoscono i ricercatori, invece, è un'espropriazione dell'autonomia scientifica da parte del governo, il cui è obiettivo è acquisire il totale controllo della ricerca pubblica riducendola ad uno strumento di servizio per le imprese. Un bel regalo per gli imprenditori, non c'è che dire, che così possono ridurre anche le spese di ricerca per accollarle alla totalità della cittadinanza. "Una soluzione di autorità nei modi e nella sostanza" che rivela il "disinteresse di questo governo verso il ruolo della ricerca nelle forze economiche", dicono i ricercatori.

Giorgio Salvini, presidente onorario dell'Accademia dei Lincei, ha parlato di "segnali che si sta andando verso una dittatura", affermando che "la questione va al di la del problema della ricerca". Parole pesanti, che trovano un altro grande sostenitore: vogliamo ricordare le parole del Papa ai giornalisti pronunciate proprio in questi giorni, parole che hanno denunciato una grave situazione di servilismo della Stampa all'imprenditore che comanda e non alla correttezza dell'informazione, riconoscendo che in un luogo dove l'informazione è monopolizzata da un padrone che mette a tacere tutte le altre voci autorevoli in realtà si vive in una dittatura.

Che il Governo abbia comunque deciso di fare tutto in autonomia con i voti della maggioranza ormai è una cosa risaputa, tanto che in questa occasione la comunità scientifica è stata del tutto esclusa dal dibattito, accantonata come se non lo riguardasse. Anzi, chi meglio di una società di consulenze aziendale può dire quali siano gli effettivi problemi dei nostri centri ricercapubblici? Certo, le menti più brillanti del nostro Paese non sono in grado, serve sicuramente qualcuno estraneo e strapagato che in 2 giorni decida del lavoro di anni del personale impiegato. E proprio dal silenzio imposto dal Governo nasce l'idea della protesta tramite il silenzio: "un minuto di silenzio con il quale ci opponiamo al silenzio che ci hanno imposto come comunità scientifica," hanno infatti spiegato gli organizzatori dell'affollatissimo incontro.

"Con la scusa di snellire il Cnr si introduce un modello verticistico" ha commentato il presidente del Cnr Lucio Bianco, che ritiene i tre decreti in cui il Governo intende articolare la riforma incostituzionali: nell'articolo 33 la Costituzione del nostro Paese garantisce l'autonomia scientifica ed organizzativa di Università ed Enti di Ricerca. Autonomia minata alla base dai nuovi meccanismi di nomina previsti dal Governo, che si sostituisce alla comunità dei ricercatori anche nelle strutture di valutazione e consulenza scientifica.

Inutile dire che, dopo la silenziosa protesta, ci saranno altre conseguenze in questa situazione: tanto per iniziare il gruppo di coordinamento votato dai rappresentanti dei comitati di istituto del Cnr presenti all'assemblea di ieri ha deciso anche di sospendere ogni attività istituzionale e seguire in ogni momento della sua stesura l'iter del processo di riforma, che speriamo si riveli più difficile e irealizzabile del previsto per il Governo.

Oltre ai rappresentanti dei ricercatori e della Minoranza di Governo, la quale assicura che si batterà fino in fondo contro i decreti che esprimono "una concezione della ricerca strategicamente sbagliata, poiché la ricerca non è una protesi del sistema produttivo", anche membri della maggioranza iniziano a esprimere il loro disappunto. Come ad esempio il responsabile ricerca di AN, Antonio Mussa, che giovedì scorso si è detto preoccupato per il metodo con cui è stata progettata la riforma. "Nemmeno io" ha dichiarato, "ho avuto la possibilità di mettere mano e di venire a conoscenza della riforma del Cnr".

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 13)

Simona Tubertini
Risposta a Luca Leandri Leggi tutto
14-2-2003 16:53

Fabrizio Marchese
riguardo a Marconi e altri ricercatori fuggiti Leggi tutto
14-2-2003 13:40

Stefano Barni
forse a qualcuno il formaggio non piace... Leggi tutto
14-2-2003 13:35

Luca Leandri sempre + sch
Risposta a Simona del CNR Leggi tutto
14-2-2003 09:49

Simona Tubertini
Cari "disgustato" e "sbalordito"... Leggi tutto
13-2-2003 16:28

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