Ecco come l'accesso a Internet modifica il comportamento di acquisto dei consumatori.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-02-2013]
L'accesso immediato alle informazioni, in ogni luogo e da ogni dispositivo, sta cambiando il modo in cui i consumatori effettuano i loro acquisti: gli utenti utilizzano in modo ormai indistinto tutti i canali a loro disposizione – web, mobile e negozi fisici – selezionando di volta in volta quello che meglio si adatta alle esigenze del momento.
E' chiaro che questa convergenza va a condizionare anche il processo d'acquisto. In particolare si diffonde sempre più l'effetto ROPO: l'acronimo significa Research Online, Purchase Offline, ovvero la tendenza sempre più diffusa di ricercare informazioni e informarsi online e poi effettuare l'acquisto vero e proprio in un negozio fisico.
Sono stati diffusi recentemente i risultati di un'indagine realizzata per esaminare il comportamento d'acquisto di oltre 5.700 utenti, di cui 530 italiani, di siti di e-commerce, turismo, intrattenimento, telecomunicazioni e utility.
Il 78% degli utenti globali intervistati dichiara di compiere ricerche online prima di acquistare in negozio (effetto ROPO) con la percentuale minore riscontrata in Francia (73%) e la maggiore in Italia (84%). Quasi un intervistato su 4 dichiara inoltre di compiere ricerche sul proprio cellulare mentre è all'interno dello store.
Un utente su due spende online più di quanto pianificato. Il 50% degli intervistati ammette infatti di aver acquistato online più di quanto aveva preventivato originariamente, sfatando il mito che vede gli acquisti impulsivi legati al negozio fisico.
I consumatori italiani alzano la media: il 59% degli intervistati dice di spendere più di quanto pianificato, mentre sono i tedeschi i più parsimoniosi (almeno online!): solo il 45% si lascia andare agli acquisti più del dovuto.
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Gli utenti sono più flessibili, ma anche più impazienti. La convergenza dei canali è innanzitutto sinonimo di possibilità di scelta: se durante il processo d'acquisto insorgono intoppi o difficoltà, il consumatore non perderà tempo ma "salterà" piuttosto su un altro canale.
Questo nuovo approccio genera per i retailer il problema del tasso di abbandono; un sito web poco attraente e la mancanza di un supporto online in un momento critico possono avere effetti tutt'altro che positivi: il 51% degli utenti abbandona infatti l'acquisto se non trova un supporto immediato o dopo il primo tentativo di ricerca.
Mario Manzoli di LivePerson Italia, l'azienda che ha eseguito l'indagine, spiega ai lettori di Zeus News: "Sebbene fattori come il cambiamento del comportamento d'acquisto dei consumatori e la convergenza dei canali comportino una serie di sfide per le aziende, essi offrono anche l'opportunità di assicurarsi un vantaggio competitivo"
Prosegue Manzoli: "Se consideriamo il livello di popolarità dei codici QR, degli ordini online con recupero in negozio e l'emergere di punti d'accesso al web all'interno degli store, risulta chiaro che è possibile sfruttare la convergenza dei canali a proprio vantaggio, offrendo ai consumatori quella possibilità di scelta che sempre più spesso richiedono. Integrare un buon customer service su tutti i canali e spianare la strada all'acquisto può aumentare significativamente la fidelizzazione del cliente e aumentare i profitti".
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