Il Garante Privacy contro lo strapotere dei colossi di Internet

Antonello Soro vuole nuove regole per Facebook e Google e regolamentare l'anonimato per combattere i reati commessi in Rete.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-06-2013]

antonello soro

Nel discorso di presentazione della propria Relazione Annuale al Governo e al Parlamento, il Presidente dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha indicato - tra i numerosi punti toccati - il pericolo rappresentato dai colossi di Internet.

Durante il proprio intervento, Antonello Soro ha sottolineato come la gran quantità di dati che gli utenti riversano in Rete tramite i vari servizi crea una vera e propria identità digitale che i grandi attori del web possono adoperare dal punto di vista commerciale.

Inoltre, «l'integrazione compiuta tra le diverse forme di comunicazione, l’esposizione delle nostre biografie in un contenitore spaziale e temporale infinito incidono sull’individuo e sulla società, mutandone caratteri, forme, abitudini, e riducono, fino ad eliminarla, la distinzione tra identità reale e identità digitale. ».

In questo scenario ci sono aziende (il Garante cita in particolare Google, Facebook e Amazon) «che trattano da pari con Stati e organismi sovranazionali» e il cui potere «non può essere ignorato, così come non sono più accettabili le asimmetrie normative rispetto alle imprese europee che producono contenuti o veicolano servizi».

Tutto ciò ha portato l'Aurorità italiana, di concerto con le altre Autorità europee, ad avviare un procedimento «nei confronti di Google per la gestione opaca relativa alle nuove regole privacy adottate, regole che consentono di incrociare i dati dell'utente rispetto a tutti i servizi utilizzati».

Sondaggio
Sempre più siti richiedono dati personali in fase di registrazione. Tu come ti comporti?
Li concedo senza problemi.
Piuttosto rinuncio al servizio.
Inserisco dati falsi.
Li concedo solo se ho vera necessità del servizio e comunque solo se il sito mi sembra serio.

Mostra i risultati (5693 voti)
Leggi i commenti (13)

Il Garante rileva poi come buona parte della colpa sia, dopotutto, anche degli utenti stessi, i quali si espongono alla possibilità di essere perseguiti per i reati commessi online senza nemmeno rendersene conto: «Inserire compulsivamente commenti nelle piazze virtuali, per un incontenibile bisogno di condivisione, sembra spostare sempre di più il limite della riservatezza, di quanto è opportuno rivelare o dichiarare di sé e degli altri. E anche la percezione del confine di ciò che è lecito ed accettabile finisce per sbiadire, con la conseguenza che in molti, troppi casi l’opinione dissenziente si trasforma in offesa, la critica tracima nell’oltraggio».

Il Garante rileva poi come buona parte della colpa sia, dopotutto, anche degli utenti stessi, i quali si espongono alla possibilit«.

«Il mondo on-line,» continua Soro «che indebolisce le remore morali, amplifica gli effetti di fenomeni quali il bullismo mediatico, reso purtroppo di attualità da recenti vicende di cronaca. Sentiamo che questo tema rappresenta una nuova delicata frontiera che interroga prima di tutto la coscienza e la competenza di quanti hanno pubbliche responsabilità. Si tratta di illeciti (tutt’altro che di opinione!) che rischiano di rendere la Rete, da potente strumento di democrazia, spazio anomico dove si può impunemente violare i diritti.».

Su questo tema il Garante cita gli interventi della giurisprudenza che attribuiscono una certa responsabilità ai provider qualora non rimuovano prontamente i contenuti in violazione, e fa riferimento esplicito al caso Google - Vividown come esempio da seguire.

Per il Garante c'è bisogno di nuove regole per al Rete, al fine di «coniugare libertà e responsabilità» e «bilanciare il diritto all'anonimato con le esigenze di accertamento dei reati».

«In ogni caso» afferma il Garante a conclusione di questo tema «non possiamo più essere indulgenti con la violenza verbale presente nella Rete: è prima di tutto una sfida culturale alla quale i veri amici di Internet dovrebbero sentirsi impegnati»<

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita. Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, inserire un commento (anche anonimo) o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (5)


Scadiamo nelle paranoie complottiste. Il SISTEMA, l'unico ad esserci, è l'ecosistema, di cui l'umanità è già solo un sottosistema. Nell'umanità ci sono una miriade di sottosistemi più grandi e più piccoli e più o meno intrecciati. Il sottosistema che detiene attualmente il maggior potere politico-economico, in realtà, è molto ignorante... Leggi tutto
16-6-2013 21:18

Bah, non vedo perche' le istituzioni debbano interessarsi di certi argomenti. Non e' obbligatorio essere iscritti ai social network come non e' indispensabile utilizzare il cloud (gmail, google doc, ecc.). Oltretutto quando ci si iscrive a quei servizi e' scritto nei "termini del servizio" cio' che il fornitore puo' fare e non ... Leggi tutto
16-6-2013 12:00

{Rettore}
"...bilanciare il diritto all'anonimato con le esigenze di accertamento dei reati". E' qui che voleva andare a parare, alla fine. Ennesimo tentativo di imbavagliare le persone anche in rete. Tentativo che, giorno dopo giorno, mese dopo mese, sta riuscendo. Cito Noam Chomsky: "Negli ultimi 50 anni i rapidi progressi della... Leggi tutto
12-6-2013 10:55

Magari! :roll:
12-6-2013 00:40

La liberta' di parola e' un diritto inviolabile, ma nei forum di Zeus News vige un regolamento che impone delle restrizioni e che l'utente e' tenuto a rispettare. I moderatori si riservano il diritto di cancellare o modificare i commenti inseriti dagli utenti, senza dover fornire giustificazione alcuna. Gli utenti non registrati al forum inoltre sono sottoposti a moderazione preventiva. La responsabilita' dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori. I principali consigli: rimani sempre in argomento; evita commenti offensivi, volgari, violenti o che inneggiano all'illegalita'; non inserire dati personali, link inutili o spam in generale.
E' VIETATA la riproduzione dei testi e delle immagini senza l'espressa autorizzazione scritta di Zeus News. Tutti i marchi e i marchi registrati citati sono di proprietà delle rispettive società. Informativa sulla privacy. I tuoi suggerimenti sono di vitale importanza per Zeus News. Contatta la redazione e contribuisci anche tu a migliorare il sito: pubblicheremo sui forum le lettere piu' interessanti.
Sondaggio
Fidanzati sospettosi o inguaribili diffidenti, qual è la vostra arma preferita tra quelle che Facebook mette a disposizione di voi gelosoni per controllare il vostro partner?
I cuoricini in bacheca: un segno per far sentire sempre e dovunque la propria presenza, nonché un espediente per marcare il territorio del partner.
L'applicazione "Chi ti segue di più?": bisogna convincere il partner a usare questa applicazione (apparentemente innocua) per scovare eventuali vittime da annotare sulla propria black list.
Facebook Places: permette di taggare compulsivamente il partner e rendere noto al mondo intero il fatto che lei e il suo lui si trovano sempre insieme.
L'auto tag nelle foto: indispensabile strumento per essere certi di ricevere notifiche qualora un'altra persona osasse commentare o piazzare "Mi piace" alle foto del/della partner.
I commenti minatori: il simpatico approccio ossessivo-compulsivo verso chi tagga il partner o ne invade la bacheca. Di solito consiste in un discreto: "Che bello il MIO amore!"
Il profilo Facebook in comune: un unico profilo scoraggia anche il più audace dei rivali dal tentare un approccio.
La password nota al partner: Della serie: "Amore, se non mi nascondi niente allora posso avere la tua password?". Nessun messaggio di posta, commento o notifica è al sicuro.
Il tasto "Rimuovi dagli amici": una volta in possesso della password del partner, qualsiasi rivale dalla foto profilo provocante o la cui identità è sconosciuta verrà subito rimosso dagli amici.
La trappola: spacciandosi per il partner (password nota), si inizia a contattare i presunti rivali e testare le loro intenzioni con domande e allusioni per far cadere in trappola anche i più astuti.
Il Mi piace minatorio: post, foto, tag, nuove amicizie sono regolarmente marchiati da un Mi piace del partner. Dietro una parvenza di apprezzamento, dimostrano quanto in realtà NON piaccia l'elemento.

Mostra i risultati (422 voti)
Settembre 2023
NFT senza valore, la bolla è scoppiata
X (ex Twitter), tutti gli utenti dovranno pagare
iPhone 15, il connettore USB-C è zoppo
Il bug di Windows che rende velocissimo Esplora File
Lidl, merendine ritirate: invitavano a visitare sito porno
Meta pensa a Instagram e Facebook a pagamento nella UE
Agosto 2023
Chrome, nuova interfaccia: ecco come abilitarla
L'Internet delle brutte Cose
LibreOffice balza dalla versione 7.6 alla 24.2
La scorciatoia che “congela” Gestione Attività
Ford agli utenti: spegnete il Wi-Fi dell'auto
Sony e Universal contro i 78 giri dell'Internet Archive
Meloni decide la nazionalizzazione di TIM
Da Z-Library un'estensione per aggirare i blocchi
Da Microsoft uno strumento che attiva le funzioni nascoste di Windows 11
Tutti gli Arretrati
Accadde oggi - 26 settembre


web metrics